Bryce Quinlan e Hunt Athalar hanno stretto un patto e stanno lentamente cercando di tornare alla normalità. Hanno sì salvato Crescent City, ma le loro vite sono così stravolte che l'unica cosa che vogliono è del tempo per rilassarsi. Rallentare. Capire cosa riserva il futuro. Gli Asteri finora hanno mantenuto la parola, lasciando Bryce e Hunt in pace. Ma con il tentativo dei ribelli di Ophion, in gran parte umani e Vanir, di intaccarne il potere, la minaccia che i governanti rappresentano sta diventando sempre più concreta. Quando Bryce, Hunt e i loro compagni vengono loro malgrado coinvolti nei piani dei rivoltosi, la scelta diventa chiara: rimanere in silenzio mentre la popolazione di Midgard viene oppressa o combattere per ciò che è giusto.
Recensione:
Se c’è una cosa che ho imparato quando leggo i libri di Sarah J. Maas è che tutto è imprevedibile e ogni cosa può cambiare repentinamente da un un momento all’altro.
Dopo questo breve inciso che verrà spiegato nel corso della recensione veniamo a noi.
Parliamo del secondo volume della saga di Crescent City (la recensione del primo volume la trovate
qui). È un volume corposo, superiamo le 600 pagine, dove vediamo un’intricata serie di eventi, una moltitudine di personaggi diversi tra loro ma ben intrecciati.
L’autrice non delude le aspettative e regala al lettore una storia densa di avvenimenti e dà finalmente qualche spiegazione in più sui suoi amati personaggi.
L’inizio del libro ci catapulta in una storia “normale”. Bryce e Hunt fanno un patto e decidono di conoscersi bene prima di lasciarsi andare alla passione. Convivono nello stesso appartamento ma hanno i loro spazi e il loro posto nel mondo. Cercano una parvenza di serenità, un po’ di equilibrio dopo gli avvenimenti dell’ultimo periodo. I loro sforzi sono vani nel momento in cui, quasi inconsapevolmente, vengono messi a conoscenza di verità scomode e persone scomode. Vengono posti di fronte ad una scelta: cercare la verità o vivere una vita comoda e cieca?
Sarah J. Maas ha abituato troppo bene i lettori e anche in questo libro non mancano i colpi di scena. Ritroviamo i beniamini del primo volume con qualche personaggio in più. Li conosciamo meglio, possiamo capire le loro scelte e il perché di determinati comportamenti. In questo racconto l’autrice lascia più spazio ai rapporti umani tralasciando la trama generale che è più politica. A tratti ho trovato che questa decisione rallentasse la trama e la storia. A volte si è focalizzata su sfaccettature che potevano essere descritte in modo più stringato. Come nel primo libro, anche in questo non mancano scene spinte ed esplicite. Ecco, forse avrei preferito meno descrizioni di amplessi e meno parolacce. La parola cazzo è stata usata un po’ a sproposito. Forse sono vecchia io, ma un libro per essere interessante non deve necessariamente raccontare scene di sesso quasi ogni capitolo. Questo pensiero l’ho espresso anche durante la lettura del primo volume e non ho cambiato idea.
Nel complesso il libro mi è piaciuto tralasciando certe dinamiche. Nelle pagine finali abbiamo uno stravolgimento di trama incredibile e tutto viene messo in discussione. Stavolta il finale è aperto, quindi necessariamente bisogna leggere il terzo per sapere cosa succederà.
Ovviamente lo leggerò perché nonostante tutto Sarah J. Maas ha un modo di scrivere incalzante. La trama, i personaggi e il mondo da lei creato è interessante e non convenzionale. Grazie a lei mi sono avvicinata nuovamente al fantasy e devo dire che quasi mi dispiace concludere questa trilogia.
Nel complesso è stata una buona lettura, forse a tratti lenta, ma piacevole. Quindi, per chi avesse letto il primo, consiglio di andare avanti perché non vi pentirete della lettura!
Valutazione:
★★★★/5
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