C’era due volte - Franck Thilliez

Fazi editore | 500 pag.| 18,50 €

Trama:

Nel 2008, in un piccolo paese di montagna, il tenente Gabriel Moscato è alla disperata ricerca della figlia, diciassettenne piena di vita scomparsa da un mese. Uniche tracce la sua bicicletta, i segni di una frenata e poi più nulla. Deciso a indagare sull’hotel due stelle dove la ragazza aveva lavorato l’estate precedente, Moscato si stabilisce nella stanza 29, al secondo piano, per esaminare il registro degli ospiti. Legge attentamente ogni pagina, prima di addormentarsi, esausto dopo settimane di ricerche infruttuose. All’improvviso, viene svegliato da alcuni suoni attutiti. Quando si avvicina alla finestra, si rende conto che piovono uccelli morti. E ora è nella stanza 7, al pianoterra dell’hotel. Si guarda allo specchio e non si riconosce; si reca alla reception, dove apprende che è il 2020 e che sono dodici anni che sua figlia è scomparsa: la memoria gli ha giocato uno scherzo crudele. Quello stesso giorno il corpo di una giovane donna viene trovato sulla riva del fiume Arve...

Recensione:

- POICHÉ È IL SECONDO LIBRO DI UNA TRILOGIA POTREBBERO ESSERCI SPOILER -

Franck Thilliez sa come giocare sporco, sa come ribaltare le carte in tavola con un rapido gioco di mani e soprattutto sa come intrattenere il suo pubblico.
Questa è la storia di una sparizione. Di un padre che non si arrende, che nonostante tutto cerca di indagare. È la storia di Gabriel Moscato preso dalla perenne ricerca di sua figlia Julie scomparsa misteriosamente in un paesino di montagna nel 2008. Le indagini si arenano presto, chi sa qualcosa di concreto parla quando è troppo tardi e il caso viene chiuso dopo qualche anno. 
Nel 2020 succede qualcosa però. Moscato, ex gendarme di Sagas, torna in città e assieme alla sua apparizione accadono cose strane. Stormi di uccelli morti a terra e un corpo apparentemente sconosciuto viene trovato nel fitto del bosco. Coincidenze?

Esattamente come  “Il manoscritto” , anche questa lettura è un grande rompicapo. Sebbene all’inizio nulla sembri far credere che i due romanzi siano collegati tra loro (l’unica cosa in comune è l’amnesia dei personaggi) un po’ alla volta, indizio dopo indizio l’intreccio si fa più fitto ed è importante avere una buona memoria per tenere tutto a mente. 
Thilliez fa un lavoro straordinario. Riesce a mettere insieme più elementi senza trascurare nulla. Il risultato finale è sorprendente e allo stesso tempo inquietante. Le sue storie lo sono. Eppure, nonostante tutto, devo assolutamente leggere l’ultima parte di questa intricata storia. È dal primo libro che ho capito che è inutile fare congetture, ragionare o fare elucubrazioni. So per certo che non appena faccio un’ipotesi tutto viene sbaragliato e di conseguenza ho deciso di godermi la lettura così com’è. “Godermi” è un parolone perché Thilliez conclude ogni capitolo (!!) con un colpo di scena e quindi mettere da parte il libro è un’impresa impossibile. Questo è esattamente uno dei motivi per cui mi piace questo autore: sa incollare il lettore al libro! 

Consiglio questo libro? Ovviamente si! È il primo punteggio pieno dell’anno e direi che è più che meritato. Quando un autore ti fa venir voglia di tornare a casa presto per continuare a leggere o ti fa dimenticare il tempo che passa e maledire la sveglia la mattina significa che ha fatto un ottimo lavoro. Significa che la storia è coinvolgente e intrigante.
Spero - ma ne sono sufficientemente sicura - che il terzo volume sia all’altezza di tutti gli altri e che il finale sia degno della fine di un viaggio bellissimo. Unica cosa che mi ha lasciato l’amaro in bocca? Il mancato senso di giustizia. Però ho il timore di aggiungere qualcosa perché potrei in qualche modo fare spoiler. L’unica cosa che mi sento di dire è che Thilliez è spietato con tutti i suoi personaggi ma non è detta l’ultima parola. Vediamo cosa ci riserverà l’ultimo capitolo di questa densissima storia.

 Valutazione:

★★★★★/ 5

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