L’amore mio non muore - Roberto Saviano


Trama:

Rossella Casini ha poco più di vent’anni, è di Firenze, ha un padre e una madre affettuosi che non le fanno mancare nulla. La sua è un’esistenza tranquilla, anche se siamo nell’Italia del ’77, le piazze sono animate dalle contestazioni politiche, nelle strade si riversano rabbia, violenza, molta eroina. Ad agitare la vita di Rossella, da un giorno all’altro, ci pensa Francesco: lui è uno studente calabrese fuori sede. Il sentimento che nasce fra loro è qualcosa che nessuno dei due aveva mai provato. Trascorsi i primi mesi spensierati, Rossella scopre che la famiglia di Francesco è legata a una potente ’ndrina della Piana di Gioia Tauro. Durante una vacanza a Palmi, dove ha portato anche i genitori, assiste allo scoppio di una faida: un vortice di violenza che travolge tutto e tutti, dal quale Rossella sceglie di non scappare, almeno non senza Francesco. È convinta che il loro amore sia così potente da fermare la mattanza. Che sia il lievito necessario per cambiare il corso delle cose. Il 22 febbraio 1981 Rossella Casini sparisce misteriosamente dopo aver annunciato il proprio rientro a casa. Nessuno la rivedrà più. Sebbene il corpo non sia stato ritrovato, è riconosciuta dallo Stato come vittima di ’ndrangheta. Roberto Saviano ha scritto il romanzo della sua storia, un’avventura umana che strazia, ricolma d’amore, di violenza e di coraggio.

 Recensione:

D’amore si può morire. Anche quando è vero, anche quando è mosso da sentimenti forti.
Si muore perché si incontrano persone sbagliate. Si muore perché non si abbassa la testa.
Questa è la storia di Rossella, una giovane  ragazza fiorentina che si innamora di Francesco uno studente fuori sede che si trasferisce nel suo palazzo.
Il loro è un amore saldo e concreto ma non abbastanza forte da vincere contro la mafia. Perché Francesco è legato alla Ndrangheta e nulla può Rossella contro il “legame di sangue”, contro quelle radici fin troppo profonde. 
Quella in copertina è l’unica foto di Rossella, l’unica traccia rimasta della sua esistenza. La foto del libretto universitario. Me la immagino mentre entra in una cabina per foto tessere, inserisce le monete, sposta rapidamente gli occhiali sopra la fronte e guarda davanti a sé. Mai avrebbe immaginato che quello scatto frettoloso e freddo sarebbe stata la sua unica memoria sulla terra.
E poi? E poi che è successo?
Quello che succede spesso. Nessuno sa niente, i processi durano a lungo, le carte vengono depositate in ritardo e quindi nonostante le “prove gigantesche” non si può fare più nulla.
Nel frattempo la memoria si perde, le persone si dimenticano. Non viene fatta giustizia.
I colpevoli continuano a vivere la loro vita, gli innocenti non lo fanno più da un po’. Tutto in nome di un sistema arcaico, vecchio quanto il mondo. L’onore, la famiglia, il rispetto, i soldi e la potenza.
Roberto Saviano torna a muovere le coscienze, riporta a galla una storia quasi dimenticata e la sua cassa di risonanza è grande. Ma questo basta? Chissà.
Nel frattempo di chi è rimasto si sa poco. Vive con il rimorso di ciò che ha fatto o la notte dorme sonni tranquilli?
Quell’amore era a senso unico? Quell’amore che, anche se per poco, ha fatto tremare molte persone.
E chiudendo questo libro, guardando gli occhi profondi di Rossella mi chiedo se ne è valsa la pena. Perché la sua vita è stata breve, una goccia sommata ad altre. È valsa la pena amare e poi morire? 
Non lo sapremo mai. 
Rossella ha lottato, ha provato a scardinare un sistema vecchio quanto il mondo per poi esserne sopraffatta. Vittima e carnefice. 
Però oggi a distanza di anni siamo qui e se ci interroghiamo sul perché forse non è successo tutto invano.
È in quei “perché” che Rossella vive ancora. È nella parola “giustizia” che non viene dimenticata. È nella parola “speranza” che lotta ancora per quel suo amore sbagliato.
Ed è nelle pagine di questo libro. Immortalata per sempre in un posto dove non può essere più dimenticata. 

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