Ten thousand stitches. Il ricamo incantato - Olivia Atwater


Trama:

Effie, giovane domestica al servizio dell'arrogante famiglia Culver, si è innamorata del fascinoso Mr Benedict Ashbrooke. C'è solo un problema: una domestica non può sposare un gentiluomo, e davanti a lei si prospetta un futuro di infelicità. Almeno fino a che Effie non incontra Lord Blackthorn, che con la sua magia la trasforma in una dama di alto rango e le offre l'occasione di prendere parte a quei balli lussuosi che ha sempre sognato. L'ammaliante fae intende aiutarla a conquistare il cuore di Ashbrooke; tutto ciò che chiede in cambio è che la ragazza cucia diecimila punti sulla sua giacca preferita... Stringere un patto con un fae è pericoloso, ma la sua vita come domestica a Hartfield è così orribile che Effie è disposta a rischiare anche la sua anima. Ora ha cento giorni - e diecimila punti di cucito - per riuscire a sposare Mr Ashbrooke. Troverà il vero amore prima che il tempo scada?

Recensione:

Si può definire la "rivisitazione della favola di Cenerentola" benché ci sia una piccola differenza: Effie è una domestica, cosa che Cenerentola non è.
"Ten Thousand stitches" racconta la storia di Effie una giovane domestica che prova a rompere gli schemi e a cambiare il suo status sociale. Peccato che nell'epoca della Reggenza, in Inghilterra, sia difficile, se non impossibile. Si affida a Lord Blackthorn, un fatato che cerca di migliorare se stesso e che per questo si impegna ad aiutarla. Tutto però ha un prezzo e il fatato ed Effie stipulano un patto. Se allo scadere del tempo fissato la ragazza non farà innamorare Mr Benedict rimarrà una domestica a vita nella tenuta di Lord Blackthorn. Nella disperazione più totale lei accetta e comincia così un'avventura che porterà i protagonisti a vivere emozioni mai provate prima.

"Ten Thousand stitches" fa il compitino. Intrattiene ma non esalta e nella sua semplicità fa sorridere. E' la lettura leggera che cercavo con un finale un po' telefonato. C'è un personaggio conosciuto nel libro "Half a Soul" ( la mia recensione la trovate qui ) ma nonostante questo non è necessario leggere l'altro volume prima di questo. Diciamo che non mi aspettavo nulla di diverso anche se forse il bello di questo libro non sta nella semplicità della trama o nei suoi personaggi ma nell'intento di raccontare e descrivere la condizione umana nella sua semplicità: gentilezza, dignità, rabbia, stanchezza..

In questo libro vengono raccontati stati d'animo e vengono messi in luce comportamenti sbagliati e giusti. E' più una favola che ha come monito quello di sensibilizzare il lettore più che intrattenerlo con grandi colpi di scena. Sembra voler fare "la morale" e ricordare che ogni atto di gentilezza è più utile di qualsiasi arroganza. Sembra una favola, un racconto onirico su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Un monito, un ricordo a chiunque che ogni tanto dimentica di essere gentile.

E' un libro delicato che non è esattamente nelle mie corde nonostante abbia compreso benissimo l'intento dell'autrice. Tuttavia non è stata una lettura impegnativa o noiosa. E' scivolata senza intoppi ma senza nemmeno grandi entusiasmi. 

Valutazione:

★★★/5



Commenti

Post più popolari