Buon compleanno Winston Churchill.


Ho sempre guardato con deferenza l'immagine di Winston Churchill. Benché non abbia mai letto una biografia approfondita sulla sua vita, ho conosciuto diverse sfaccettature del suo carattere e della sua personalità attraverso gli occhi di altri.
E' stato un grande uomo d'azione e un importante Primo Ministro. Ha portato il Regno Unito alla vittoria durante il secondo conflitto mondiale e ha accolto Elisabetta II al suo ritorno dal Kenya, partita come principessa e tornata come Regina.

Londra parla molto di lui, a modo suo. Nella zona più chiassosa della capitale si erge una sua statua scura che lo rappresenta perfettamente. Ha il bastone, la schiena un po' curva e l'espressione di chi il nemico l'ha visto arrivare e con forza e tenacia l'ha battuto. Ha lo sguardo rivolto verso il Parlamento, là dove si è fatta la storia della nazione. Storia che lui ha contribuito a scrivere.
Perché Churchill era esattamente così: un uomo tutto d'un pezzo. 
Nato il 30 novembre 1874 durante l'epoca vittoriana, nella sua vita servirà due re: Giorgio VI e la figlia Elisabetta II. 
Con il primo ha dovuto faticare un po' per riuscire a guadagnarne la stima, con la figlia invece riuscì a creare nel tempo un legame forte guidandola nei suoi primi anni di regno.

Il mio intento, però, non è quello di fare una carrellata di trionfi e sconfitte del generale, quella la si può leggere ovunque. 
Il mio è il racconto di una semplice appassionata, di una turista, di una a cui la storia piace e che è curiosa. Un aneddoto simpatico che descrive perfettamente l'uomo che Churchill era.
Questa estate durante il mio soggiorno a Londra ho avuto il piacere di visitare il Parlamento e nel suo splendore senza tempo, nelle sale colme di quadri e statue, nelle stanze dove la corona e la democrazia si incontrano e si inchinano l'una verso l'altra ho scoperto aneddoti e storie scolpite - letteralmente - nella pietra. 

Il tetto della Members Lobby, la stanza antecedente la Camera dei Comuni, durante la Seconda Guerra Mondiale crollò a causa dei bombardamenti e l'atrio subì forti danni. Le mura furono ricostruite nel dopoguerra ma l'arco che conduce alla camera è rimasto danneggiato e presenta ancora delle chiazze rossastre causate dal fuoco.
E' conosciuto anche come Arco di Churchill perché proprio lui suggerì che la pietra rimanesse tale, che il danno fosse evidente come monito per le future generazioni di politici e come simbolo del calvario della guerra e di chi l'ha vissuta.

"we shape our buildings, and afterwards our buildings shape us"


Ho trovato questa scelta molto affascinante perché la mia generazione gli orrori di quella guerra non li ha conosciuti così da vicino (benché ce ne siano tantissime di guerre in atto ora) e ancora una volta ho visto il rispetto e la deferenza della città nei confronti di chi ha dato la vita per donarci la libertà.
E credo che il rispetto sia reciproco da una Londra chiassosa, cosmopolita ma ancorata alle origini che nella "casa" della democrazia ricorda predecessori e ne rispetta i principi.

E quindi auguri Winston Churchill. Uomo senza tempo che oggi festeggia 150 primavere.




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