La casa. Blackwater vol. 3 - Michael McDowell

Neri Pozza | 233 pag. | 9,90 €

Trama:

1928, Perdido. Il clan Caskey è dilaniato dalla spietata lotta tra Mary-Love ed Elinor. Ma all'orizzonte si allungano altre ombre: sui legami, sui patrimoni, sulle anime. E le ripercussioni varcheranno i confini dell’immaginazione. Da quando Elinor ha preso possesso della casa più bella di Perdido, negli angoli bui della magione allignano ricordi spaventosi che, come ragni instancabili, tessono tele mortali.

Recensione: 

- POICHE' E' IL TERZO LIBRO DI UNA SERIE POTREBBERO ESSERCI SPOILER - 

Ho scelto questa lettura perché avevo voglia di tornare un po' a Perdido. Avevo voglia di rivivere le emozioni cupe e ritrovare i personaggi che ormai sono diventati familiari. Sono casa. E "la casa" è il titolo della terza parte di una storia suddivisa in sei. Qui vediamo come sta crescendo la nuova generazione e come le figlie di Elinor, che vivono in due case diverse, nonostante i genitori in comune siano agli antipodi. Qualcosa però non cambia mai: la diatriba tra Mary-Love ed Elinor. La loro è una lotta spietata senza esclusione di colpi, subdola a tratti.

Siamo a metà storia e per come si è concluso questo libricino mi sembra impossibile immaginare come possa proseguire la trama. Credo di volermi arrendere, di non riuscire ad immaginare dove voglia portarci l'autore alla fine del viaggio e forse è meglio così: godersi il viaggio senza porsi troppe domande.
Come detto in precedenza qui la storia la fanno le donne, protagoniste indiscusse. Mary-Love, Sister, Miriam, Frances..Tutte diverse ma unite dal fatto di essere forti (ognuna a modo proprio) e determinate. 
Al pari di donne forti troviamo uomini dolci e gentili come Oscar e James, a tratti forse un po' troppo. 
"La casa" racconta di violenza, sofferenza e rivalsa. Racconta della crisi del 29 e di come la famiglia Caskey cerca di rimanere a galla provocando meno disordini possibili. Non mancano le diatribe familiari alle quali siamo abituati e allo stesso modo non mancano nemmeno i colpi di scena. Il finale, come sempre, è aperto e obbliga il lettore a continuare la lettura per capire cosa succederà. Ciò che mi ha stupito particolarmente è la sorte toccata ad un personaggio importantissimo e questo aumenta la mia curiosità e il voler sapere come proseguirà la storia!

Come sempre la lettura mi è piaciuta. Questo libricino, a differenza del secondo, è stato più rapido e dinamico. Ci sono stati diversi eventi interessanti che hanno movimentato la storia e credo che proseguirò presto la lettura mio malgrado, nonostante sia una centellinatrice seriale di libri. Se da una parte vorrei proseguire con calma la lettura, dall'altra sono estremamente curiosa di sapere cosa succederà. Credo sia proprio questo l'incantesimo della serie Blackwater. Mantiene alta l'attenzione e la curiosità del lettore! Non ci resta che tornare a Perdido, sedersi lungo la diga e vedere cosa succederà.

Valutazione:

★★★★/5

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