The Crown: tirando le somme



Nonostante sia finita nel 2023 io ho ultimato la visione di “The Crown” in questi giorni. Complice il fatto che avessi qualche giorno libero, poca voglia di leggere e intenzione di immergermi nelle fumose atmosfere londinesi ho concluso il mio viaggio assieme ai Windsor.
Tirando un po’ le somme di questa fortunatissima serie ho diverse considerazioni da fare ma nonostante tutto mi è piaciuta, è un prodotto ben confezionato e corrispondente alla realtà dei fatti. Un inciso che ci tengo a fare è che essendo una serie storica solo i fatti e i discorsi pubblici sono riconducibili alla realtà, gli stati d’animo e ciò che avviene privatamente sono frutto dell’immaginazione di registi e scenografi.

La serie è divisa in sei stagioni e corrispondono alle tre età di Elisabetta:
- giovinezza ( interpretata da Claire Foy);
- età adulta ( interpretata da Olivia Colman);
- età matura (interpretata da Imelda Staunton).

Queste sei stagioni racchiudono gli anni di Elisabetta dall’incoronazione fino al matrimonio di Carlo e Camilla (con un accenno al rapporto tra William e Kate) e raccontano le vite di una sovrana, di una donna e di una madre.
Tra tutte, le prime due stagioni sono le mie favorite. Sono cariche di avvenimenti storici e viene scandagliato a fondo il rapporto tra Elisabetta e Filippo, la loro costante ricerca di un equilibrio non sempre facile da trovare.
La parte centrale l’ho trovata un po’ più lenta mentre l’ultima mi è parsa più impegnativa a livello emotivo. 
Diciamo che l’arrivo di Diana ha smosso le acque al momento giusto anche se non mi è piaciuta completamente la gestione del suo personaggio, almeno all’inizio. Per quanto Diana fosse una persona controversa, sicuramente fragile e giovanissima quando si è sposata, ho avuto la sensazione che sia stata ritratta in modo eccessivamente emotivo. 

L’ultima stagione si divide tra prima e dopo Diana. La prima parte è incentrata su di lei e sul suo rapporto con Dodi fino al tragico incidente, la seconda invece cerca di recuperare con salti temporali la narrazione dopo il funerale della Principessa del Galles. Devo dire che le ultime puntate mi sono parse una corsa contro il tempo: l’incontro tra Will e Kate, il matrimonio di Carlo e Camilla e i misfatti di Harry. Senza considerare la morte della Regina Madre e della Principessa Margaret.
Hanno raccontato tanti anni in poco tempo e rispetto alle prime stagioni il ritmo narrativo si è alzato notevolmente.
Tuttavia il finale mi è piaciuto. Mi è piaciuta la delicatezza con cui è stato trattato il tema di un’ipotetica abdicazione da parte di Elisabetta e di come lei sia rimasta ancorata al trono e alla nazione che ha giurato di servire in giovanissima età. 
Mi è piaciuto inoltre il richiamo e il confronto con le due versioni “passate” di Elisabetta che rappresentano due età della sua vita completamente diverse tra loro.

Nelle ultime toccanti battute gli autori hanno riassunto perfettamente ciò che era Elisabetta e ciò che ha rappresentato: una donna al servizio della sua nazione. 
Ed è giusto ricordarla così, se non doveroso.




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