Una lunga estate - Diario di bordo

Sfoglio le foto di questi ultimi mesi, di un'estate infinita che non cenna a passare. Ho immortalato piatti, torte con candeline da soffiare, famiglia e amici. 
Come se nulla fosse cambiato. Come se tutto fosse cambiato. Io sono quella che ultimamente legge sempre poco ma in compenso ho scoperto di avere braccia larghe per contenere più amore di quanto potessi immaginare. Mi sono trascinata in giorni torridi e lenti aspettando momenti migliori che prima o poi arriveranno. 
Ho trovato un po' di pazienza nel cammino dopo salite difficili. Ho respirato aria fresca quando pensavo di soffocare. Mi sono stancata per smettere di pensare, per annullare l'incessante ronzio dei miei pensieri. Ho trovato nella quiete della montagna ossigeno puro, pazienza e ricompensa. 
Mi sono sentita vulnerabile e fragile, sentimenti che ho sempre allontanato. Non avevo tempo per ascoltare la mia parte emotiva, non potevo lasciarmi trascinare dal baratro delle emozioni. Mi è stato restituito tutto con gli interessi una parte dopo l'altra e sto pagando un conto salatissimo. 
Mi rifugio nelle "canzoni del cuore", in quelle frasi che mi hanno fatto sempre tornare in me. Che mi ricordano chi sono realmente. Una persona forte e tosta, non la brutta copia di me stessa.
E' faticoso lottare contro sé stessi, una guerra impari a tratti. 

"Datti tempo"

E' la frase che mi sento dire spesso. Come si quantifica? Quanto ne serve quando una persona ti resta dentro, ti si attacca con la forza, ti ha dato la vita?

Intanto si va avanti. Si fanno progetti, si scoprono ruoli nuovi. Il cuore si gonfia d'amore e di una responsabilità nuova.
Si cammina, ci si arrampica lungo la cresta della montagna che altro non è che la metafora della vita. A tratti difficile e faticosa. Ma che vista c'è quando si arriva in alto?