Il giardiniere di Wimbledon - Jane Crilly
Feltrinelli | 224 pag. | 16,15 € |
Trama:
Per cinquant’anni, Henry Evans è stato il giardiniere del prato più famoso del mondo, patrimonio nazionale della Gran Bretagna: Wimbledon.
Per cinquant’anni, si è preso personalmente cura del campo giorno e notte, in ogni stagione, bagnandolo e tagliandolo alla perfezione. Quando decide di andare in pensione, la giovane giornalista Cara Gibson viene mandata a intervistarlo. Si incontrano nella villetta di mattoni rossi di Henry, non lontano dal mitico All England Lawn Tennis and Croquet Club, davanti a un tè e a molte fotografie incorniciate. Per quale motivo è rimasto a Wimbledon tanto a lungo? Per la passione per il tennis, gli incontri con la regina, il jet set o c’è dell’altro?
E così Cara scopre pian piano la sua storia.
La storia di Henry, il figlio del giardiniere di una grande tenuta. E la storia di Rose, la figlia dei ricchi proprietari di Blake Hall che – contrariamente alle convenzioni dell’epoca – sogna di diventare una tennista professionista.
Mentre a Londra Churchill parla agli inglesi sotto i bombardamenti, a Blake Hall i due ragazzini fanno amicizia e si innamorano. Lui diventa il suo raccattapalle e la accompagna ovunque in bicicletta, lei gli insegna a giocare a tennis e a ballare. Finché la guerra non li separerà dolorosamente.
Così Henry prende l’unica strada che gli viene in mente: va nel luogo che per Rose è più caro e lì aspetta. Sperando che un giorno torni anche lei.
Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, in cui l’amore che sboccia tra due adolescenti si mescola agli anni della Seconda guerra mondiale, alla denuncia delle regole sociali, al fascino dei giardini inglesi e del tennis per dare vita a una toccante storia sull’innocenza e la speranza.
Recensione:
"Il giardiniere di Wimbledon" racconta sì del tennis in quanto sport ma della famosa e rinomata competizione assolutamente no. Anzi, poco o nulla.
Henry Evans, il protagonista di questa storia, diventa giardiniere di Wimbledon per amore e non per passione, lo fa unicamente per Rose.
Cara, una giornalista che racconta storie d'amore, conosce Henry quando appende il cappello al chiodo. Quando, dopo anni di onorato servizio, decide di andare in pensione. Alla domanda "perché ha deciso di fare questo mestiere?" gli occhi di Henry si fanno distanti, l'espressione quasi dolorosa e dopo un po' di reticenza decide di raccontargli la storia della sua giovinezza e del suo amore. Nasce così "Il giardiniere di Wimbledon", la storia di due adolescenti che appartengono a classi sociali distinte in un Inghilterra classista e sufficientemente snob dei tempi antecedenti alla Seconda Guerra Mondiale.
Cosa possono fare assieme una Lady e il figlio del giardiniere promosso a raccattapalle e poi a stalliere?
Costruire un futuro? Su che basi? L'amore può tutto a prescindere? E se ci si mette pure la guerra che si fa?
"Il giardiniere di Wimbledon" si legge rapidamente complice la mole non eccessiva del libro e i capitoli molto corti. Veniamo catapultati in un mondo distante e diverso rispetto al quale siamo abituati. Si potrebbe definire malinconico o snob, a seconda delle preferenze. Per me resta comunque affascinante.
Jane Crilly ha una scrittura semplice e diretta. Non si perde in grandi descrizioni e con poche frasi rende perfettamente l'idea di ciò che sta accadendo e di ciò che provano i personaggi.
Personalmente la lettura mi ha lasciato abbastanza indifferente. Mi aspettavo qualcosa di emotivamente più coinvolgente e personaggi più "belli". Mi ha intrattenuto, certo, ma non grido al capolavoro. E' il classico libro estivo non troppo impegnativo e sufficientemente intrigante (almeno all'inizio). Nemmeno il finale, forse un po' troppo precipitoso, ha smosso qualche sentimento in me. Magari, con qualche descrizione in più, con capitoli un po' più lunghi e articolati avrebbe potuto convincermi. Ho trovato la narrazione abbastanza rapida così come il susseguirsi degli eventi. Come se l'autrice avesse voluto darci un'anteprima di ciò che è successo senza scendere nei dettagli.
Non mi sento di bocciarlo ma non lo promuovo a pieni voti. Jane Crilly ha fatto il compitino regalando una storia plausibile, interessante quanto basta e scorrevole.
Valutazione:
★★★/5
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