Tu sei qui - David Nicholls

Neri Pozza | 371 pag. | 20,00 € 

Trama:

Marnie ha trentotto anni e l’impressione che la vita le stia scivolando tra le dita. Piano piano, amici e amiche hanno preso le loro strade – matrimoni, figli – e ora vivono a Hastings o Stevenage, Cardiff o York, mentre lei è rimasta a Londra, con l’unica compagnia dei suoi libri, litri di tè e un telecomando che non deve condividere con nessuno. Ogni tanto finisce addirittura a dialogare con le uova nel frigo o a interrogare la macchia d’umidità in bagno: «Oh no, ancora tu?» Non che il suo lavoro la immerga nella folla: correggere bozze, per quanto appassionante, la relega spesso al ruolo di consigliera discreta che avvisa l’autore quando ha un pezzo di insalata tra i denti.
Michael ha quarantadue anni e non sa bene come rimettere assieme i cocci della sua vita, andata in frantumi quando la moglie lo ha lasciato. Nonostante il mestiere lo porti a trovarsi sempre circondato di persone, perlopiù liceali nelle cui testoline tenta di inculcare la geografia, il suo unico conforto sono lunghe camminate solitarie nella brughiera. Un sedativo naturale di cui ha un bisogno disperato che tuttavia non è compreso da tutti, meno che mai dalla collega e amica Cleo, che si offre continuamente di accompagnarlo. Fino a quando le generose offerte diventano un obbligo senza scampo e Michael si ritrova membro riluttante di una comitiva impegnata in un trekking che attraversa l’Inghilterra da costa a costa, dal Lake District a Robin Hood’s Bay, passando per le verdeggianti Dales e le atmosfere cupe delle Moors spazzate dai venti. Una comitiva di cui fa parte anche Marnie.
Fra tuffi in laghi ghiacciati e disastrose ascese sotto la pioggia, paesaggi da romanticismo inglese e playlist improbabili, Marnie e Michael scopriranno di vivere la più inaspettata delle avventure, sull’orlo di una nuova amicizia, o forse qualcosa di più.

Recensione:

Dopo "Un dolore così dolce" uscito nel 2019, David Nicholls torna in libreria con "Tu sei qui" e non delude le aspettative.
Con la sua penna delicata e sincera racconta la storia di Marnie e Michael. Entrambi hanno alle spalle un matrimonio fallimentare, un grande dolore dentro e la volontà di rimanere soli.
Nella solitudine hanno trovato la pace che è mancata per troppo tempo, il porto sicuro dopo tanto naufragare.
Ad un certo punto queste due anime solitarie si trovano assieme ad altre persone per fare un trekking. Lei, che prima di quel momento non ha fatto distanze più lunghe di quelle racchiuse nel suo appartamento, si troverà a macinare chilometri e a cercare sé stessa mentre lui sarà una guida forte ma fragile allo stesso tempo.
Alla fine restano da soli lungo il cammino. Si raccontano, si avvicinano e si allontanano in una giostra fatta di emozioni e di paura. Tornano a vivere senza ricordarsi come si fa. 

"Tu sei qui" è come una seduta da uno psicologo. E' un libro che ti porta a guardarti dentro, ad interrogarti su ciò che stai facendo e quel che vorresti fare. Marnie e Michael si aggirano sulla quarantina. Sono giovani ma allo stesso tempo portano addosso il peso delle scelte sbagliate, delle emozioni trattenute. 
David Nicholls con la delicatezza che è sua, che i lettori conoscono, fa riflettere e mostra una generazione "di mezzo" piena di incertezza e paure. Una generazione plausibile. Se pone dubbi e perplessità allo stesso tempo dona la speranza che spesso manca. Porge un appiglio quando tutto sembra impossibile. 
Fa tutto questo attraverso le battute ironiche di Marnie e con le lezioni di geografia di Michael che nascondono nozioni più profonde di quelle lette nei libri.

"Tu sei qui" mi è piaciuto molto, l'ho letteralmente divorato. Ho seguito il percorso di Marnie e Michael con curiosità e un po' di rabbia perché meriterebbero di più se solo se ne rendessero conto.
Mi ha emozionato e allo stesso tempo mi ha lasciato una sorta di malinconia addosso. Mi ha ricordato di come possono essere fragili i rapporti, di come tutto può cambiare velocemente. Di come le persone possono mutare e diventare estranee.
Allo stesso tempo, però, mi ha dimostrato che dopo una tempesta, anche la più brutta, il sole torna sempre. 
E credo sia quello il vero senso del libro: trovare il proprio sole.

Valutazione:

★★★★/5

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