Inside Out 2: perché non è “solo” un cartone per bambini.
È uscito nelle sale il 19 Giugno il cartone diretto dal regista Kelsey Mann e fa subito numeri da capogiro. Abbiamo aspettato tanti anni il ritorno di Riley, soprattutto delle sue emozioni, e l’attesa non è stata vana.
Se nel primo film viene raccontata con estrema dolcezza e malinconia l’abbandono dell’infanzia, nel seguito viene trattato un tema ancor più delicato: la pubertà.
Entrano in scena nuove emozioni che inizialmente fanno sorridere e poi riflettere: imbarazzo, noia (Ennui), invidia e ansia.
Riley si trova ad un punto di svolta nella sua vita. Cambia scuola, le sue amiche studieranno altrove e hanno l’opportunità di passare insieme un weekend sportivo all’insegna dell’hockey ed qui che entrano in scena le nuove emozioni. Riley è combattuta tra il frequentare le amiche di sempre e conoscere le compagne che di fatto incontrerà nei corridoi della nuova scuola e, chissà, magari anche nella squadra di hockey nella quale ambisce ad entrare.
Ansia prende subito il comando - letteralmente - della situazione e guiderà Riley in scelte più o meno discutibili ma comprensibili. Sarà una lotta a colpi di emozioni fino a quando tutte non impareranno a conoscersi e a collaborare.
Perché Inside Out 2 non è solo un film per bambini? Perché racconta in modo dolce - a tratti ironico - uno dei passaggi più delicati della vita di un quasi adolescente. Quel periodo che si divide tra: “sei troppo piccolo per” e “sei troppo grande per”. Quel momento in cui si cerca la propria identità provando a rimanere sé stessi.
Descrive il periodo di cambiamento e di crescita ricordando che una parte d’infanzia la si porta dentro comunque.
Ed è qui che entra in scena ansia e la sua tecnica dello “scenario peggiore”. Cosa succede se? Cosa potrebbe andare storto e quanto?
Questa nuova emozione viene raccontata in modo magistrale e delicato. Vengono svelati i meccanismi con i quali agisce in modo semplice ma efficace oserei dire. E, soprattutto, i produttori sono stati in grado di raccontare in modo verosimile cosa avviene nella testa di una persona durante un attacco di panico. Magari usando un po’ di fantasia, ma il risultato finale è sorprendente e verosimile.
Ecco perché Inside Out 2 non è “solo” un film per bambini. È un modo per ricordare ai genitori come sono stati e come potrebbero vivere certe situazioni i loro figli e le emozioni che potrebbero provare.
Ricorda a tutti che il passaggio dall’età infantile a quella adulta non è altro che questo: una serie di emozioni diverse e più complesse con le quali imparare a convivere.
Arriverà il momento in cui gioia e ansia riusciranno a coesistere serenamente. C’è chi ci riesce fin da subito e c’è chi con gli anni imparerà a farlo. Infonde fiducia e anche forza. Perché lottare contro sé stessi e per sé stessi è un atto di coraggio ma sopratutto un atto d’amore.
Personalmente credo che la mia consolle sia guidata solo ed unicamente da ansia che fa capetto con tutti, ma questa è un altra storia..
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