Cosa ci ha insegnato Kate Middleton

Matt Porteous, 2024


Sabato 15 giugno si è tenuto il famoso Trooping the Colour noto anche con il nome The King’s ( Queen’s) Birthday Parade. È una tradizionale parata per celebrare il compleanno del sovrano e si tiene il sabato che cade tra l’undici e il diciassette giugno (tuttavia ci sono state delle eccezioni negli anni). Durante questa celebrazione sfilano i reggimenti del Commonwealth e della British Army ed è una tradizione che ha origine antiche, risale al XVII secolo.

Quest’anno non solo si è celebrato il compleanno di Carlo III ( nato il 14 Novembre 1948) ma abbiamo assistito al ritorno di Kate dopo l’isolamento forzato di inizio anno. Dopo l’intervento all’addome a Gennaio e il video che ha commosso il mondo postato a Marzo nel quale con forza e coraggio racconta della sua malattia e chiede gentilmente di darle tempo e spazio per gestire la situazione assieme alla sua “giovane famiglia”, Kate prende parte al primo impegno ufficiale dopo diverso tempo e lo fa con l’eleganza e la classe che l’hanno sempre contraddistinta nel corso degli anni.
Il giorno prima aveva anticipato la sua presenza alla parata attraverso un post sui social molto personale e toccante nel quale racconta il suo percorso. Racconta di giorni buoni e meno buoni a causa della chemioterapia:

"Sto imparando ad essere paziente, soprattutto con l'incertezza. Prendendo ogni giorno come viene, ascoltando il mio corpo, e permettendo a me stessa di prendermi questo tempo necessario per guarire"

Carlo III ha dato una sua personalissima impronta a questa nuova monarchia introducendo anche una sensibilità che prima era difficile da cogliere. Se lui ha raccontato sin da subito della sua malattia, Kate ha avuto bisogno di tempo per poterlo fare (come biasimarla..) ma quando è stato il momento ha dimostrato grande forza e coraggio.
@getty
La stessa forza che le ha permesso di presenziare al Trooping the Colour di ieri. Lo stesso coraggio che ha avuto nel guardare fuori dalla carrozza regalando sorrisi e saluti con la mano. Questo ci ha insegnato Kate Middleton. Gli occhi dei curiosi erano puntati su di lei che ha dato, ancora una volta, una lezione a tutti coloro che speculano su un male con il quale è difficile lottare e convivere. 
Ha dimostrato di non essere solo il ruolo che ricopre ma anche il ruolo che ricopre. Non è solo la principessa del Galles ma è soprattutto una donna di 42 anni, moglie e madre di tre bambini piccoli che ha avuto una diagnosi importante e difficile da gestire.

Eppure Sabato era lì. In macchina, in carrozza, sul balcone di Buckingham Palace davanti a tantissima gente. Sorrideva, guardava William e i suoi figli. E sorrideva. Non credo fosse un caso la sua vicinanza a Carlo III, probabilmente era un modo per supportarla o evidenziare la felicità del sovrano di avere la nuora accanto. Chissà..queste sono mie personalissime speculazioni che rimarranno tali.

Kate è la perfetta incarnazione della monarchia inglese: stoica, forte e determinata. Ha dovuto imparare ad essere paziente, a rallentare e a conoscere i limiti imposti dal suo corpo. Credo sia una degna erede di Elisabetta II e dei suoi insegnamenti. Si è trovata nel suo personalissimo inferno e lo sta affrontando, come tutti coloro che ricevono una diagnosi del genere (qualsiasi diagnosi) e lo sta facendo con la dignità che la malattia porta e con la determinazione che la contraddistingue da sempre. 

È il futuro dell’Inghilterra e un esempio da seguire. 


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