Caro Salone del libro - Diario di bordo




Caro Salone,
ci siamo mancati per quattro anni ma finalmente oggi ci siamo visti per la prima volta ed è andata bene. Benissimo oserei dire. Sei esattamente come ti avevo immaginato. Un contenitore di libri, di persone (troppe persone) che hanno la stessa passione, che cercano lo stesso libro oppure titoli diversi. 

Nemmeno quest’anno credevo di riuscire ad esserci eppure ce l’ho fatta e mi sono goduta tutta la giornata. Sono stata una lettrice tra tante che si guardava attorno alla ricerca più che dei libri delle persone. Qualcuna l’ho vista ma mi sono trattenuta perché la mia indole schiva con ciò che mi interessa realmente me l’ha impedito. Avevo paura di disturbare o di sembrare inopportuna. Con altri sono riuscita a buttarmi ed è andata bene. Chi cercavo realmente, invece, non l’ho proprio trovato. 
Ho fatto la lettrice semplice. Ho fotografato l’iconica pila di libri che ho visto in tutte le foto di questi anni, ho girovagato per gli stand e ho sfogliato tantissimi libri.
Non avevo organizzato niente. Non avevo prenotato eventi perché non ero certa di venire e perché, per il primo anno, volevo vedere come “funzionava” tutto. Ci ho capito gran poco ma mi sono divertita.
Avevo solo una cosa ben in mente: volevo scoprire autori nuovi, case editrici piccole che difficilmente in altre occasioni avrei trovato e posso dire di essere stata fortunata. Ho portato a casa qualcosina (devo dire che mi sono trattenuta) che nelle librerie di casa non avrei trovato. 

Poi ho respirato l’aria di libri. In tutti i sensi. Ho visto ragazzi, adulti e bambini girare per gli stand, leggere a terra, sfogliare libri in attesa di un evento.
È stato tutto bellissimo, ero una formica piccola in mezzo a tanti e mi sono sentita capita e meno sola. 

Caro Salone, sei stato ciò che immaginavo e anche qualcosa in più. Sei stata la conferma che le cose belle accadono senza preoccuparsi troppo e senza programmare eccessivamente. Sei stato il mio “vediamo cosa trovo” in un momento in cui pianifico qualsiasi cosa. 
Sei stata la boccata d’ossigeno di cui avevo bisogno in un momento difficile.
Sei stato salvezza, come lo sono i libri. 
Sei stato ciò che pensavo tu fossi: un porto sicuro.

E quindi grazie. Per tutto. 
Alla prossima.
È una promessa.

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