Sono esaurita - Sophie Kinsella

Mondadori | 345 pag. | 20,00 €
Trama:

Cosa sta succedendo a Sasha? A trentatré anni ha un ottimo lavoro, almeno sulla carta, che però le toglie tutte le energie. Si sente terribilmente stanca, non frequenta più gli amici, di amore e sesso non vuole neanche sentir parlare, ha attacchi di panico e prova un senso di vuoto e di profondo disorientamento. In poche parole, non ce la fa più. È esaurita. Così un giorno, di punto in bianco, scappa a gambe levate dal suo ufficio determinata a non tornare indietro. Incoraggiata da sua madre e piena di buoni propositi, decide di partire per cercare di riprendersi dal burnout. Sceglie un posto che le è caro, un villaggio sulle coste del Devon dove ha passato con la famiglia i momenti più felici della sua infanzia. Una bella vacanza al mare fuori stagione è proprio quello che ci vuole. È febbraio, fa un freddo tremendo e l'hotel dei suoi ricordi non è più quello di un tempo, cade a pezzi ed è popolato da personaggi a dir poco stravaganti. Ma soprattutto Sasha deve condividere la spiaggia con Finn, l'unico altro ospite dell'albergo, un uomo scorbutico, insopportabile e stressato come lei. Non hanno niente da dirsi e si tengono alla larga fino a quando sulla sabbia compaiono dei messaggi misteriosi che potrebbero essere rivolti proprio a loro due. E se avessero più cose in comune di quanto non credano? In questa nuova commedia romantica, Sophie Kinsella affronta un tema serio e delicato come il burnout con piglio inimitabile e grande ironia, senza perdere di vista il suo innato ottimismo.

Recensione: 

Avevo bisogno di cominciare l’anno con un libro “tranquillo”, un libro che mi ricordasse che tutto può andare meglio, basta in qualche modo volerlo (e che anche l’universo sia d’accordo con te!).
Per questo motivo ho deciso di cominciare con “Sono esaurita” di Sophie Kinsella e devo dire che non me ne sono pentita. Per quanto il titolo riassuma lo stato del 99% delle persone, in 345 pagine ha raccontato l’ipotetica vita di chiunque e quanto sia importante di tanto in tanto staccare la spina.

La protagonista di questa storia è Sasha. È una ragazza giovane, intelligente e dedita al lavoro. È in un momento della sua vita dove non esiste altro che il suo impiego. Lavora giorno e notte, non si riposa mai e il carico di responsabilità aumenta sempre di più. Il suo ambiente di lavoro non è “sano”, si potrebbe definire disfunzionale, e nessuno si rende conto dello sforzo che le viene chiesto fino a quando Sasha perde le staffe dando segno di disagio.
Il medico le prescrive un periodo di riposo forzato lungo tre settimane e Sasha decide di andare nella località di mare che frequentava da bambina, con la sua famiglia. Non importa che sia febbraio, ha bisogno di cullarsi nei suoi ricordi d’infanzia e insieme alle onde del mare di tornare a respirare.
Ma durante quelle tre settimane non tornerà solo a respirare. Riprenderà possesso di sé, delle sue emozioni, dei suoi ricordi e della sua vita. Inconsapevolmente andrà incontro al suo destino.

Di Sophie Kinsella ho letto un paio di libri. Avevo il ricordo di una lettura semplice e briosa e devo dire che anche questo ha rispettato i “canoni”. L’autrice con leggerezza e simpatia racconta purtroppo uno stato di salute mentale sempre più frequente nella società odierna. Racconta di come si può essere schiavi del sistema, di come ci si annulla per il lavoro e di come è difficile venirne fuori. Sasha non se ne va semplicemente dalla sua realtà quotidiana, non prende un treno per una boccata d’aria fresca. Sasha fa un percorso interiore non indifferente e potrebbe essere chiunque di noi (me compresa). Nella simpatia, nelle scene talvolta surreali, nelle dinamiche divertenti Sophie Kinsella vuole lanciare un avvertimento affinché ognuno di noi possa capire a che punto è e, soprattutto, quanto può tirare ancora.

La dinamica amorosa è presente ma l’ho trovata delicata, così come l’evolversi degli eventi e il cambiamento dei personaggi. È stata una presa di coscienza lenta e ponderata e quando leggo situazioni raccontate in questo modo ne sono felice perché il libro assume una sua veridicità. 
Ho apprezzato tutti i personaggi del libro e le mini trame contenute al suo interno. Sophie Kinsella ha saputo confezionare una storia ben fatta dove tutto ha un perché, dove ogni cerchio si chiude non lasciando niente al caso.

Questa è stata esattamente la lettura piacevole che mi aspettavo, di cui avevo bisogno, per cominciare questo nuovo anno di letture. Sapere sin dal principio che tutto sarebbe andato bene (almeno nelle pagine del libro) è stato un motivo di grande conforto durante un periodo difficile e stressante. Forse proprio per questo motivo l’ho apprezzato ancor di più perché, mentre il mondo reale mi dava solo ansie e preoccupazioni, tra le pagine ero al Rilston assieme a Sasha, Finn e tutti i simpatici personaggi di questa storia a “cavalcare l’onda”. E questo è uno dei motivi per cui amo la lettura: è e sarà sempre la mia costante evasione dal mondo.

Valutazione:

★★★/5


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