L’autunno per me - Diario di bordo


 

Dell’autunno mi piace il suo incedere lento ed inesorabile. Il ponte tra l’estate e l’inverno, che sono un po’ come il sole e la luna. Gli opposti. 
L’autunno è paziente. Con lentezza muta ogni cosa e meraviglia. Ci prepara alla stagione che verrà.

L’autunno per me è la nebbiolina che sale sui campi e che saluta il nuovo giorno. È il calore confortevole delle coperte calde che non si vorrebbe lasciare la mattina. 
L’autunno è fatto di quelle tradizioni che, con pazienza, aspettano il loro ritorno. È il pigiama caldo e un po’ sgualcito che si trova nel cassetto. È la coperta che piace solo a me e che mi ostinerò ad usare. È il profumo di legna che brucia, che si mescola con il freddo del vento.

L’autunno non è una stagione. È lo stato d’animo di chi con pazienza si spoglia di tutto e si ricopre di colori meravigliosi. È il marrone delle castagne calde. Quelle che vengono date in un sacchetto e mangiate lungo la strada scaldandosi le mani e la pancia. È l’arancione delle zucche che sono bellissime da vedere ma ancor più da mangiare. È il conforto del confronto. Perché può succedere qualsiasi cosa ma certe cose non cambiano mai. È la boccata d’aria fresca dopo il caldo dell’estate. È la malinconia dei giorni brevi. È la consapevolezza dell’inevitabile scorrere del tempo. È la bustina di tè che si infonde nell’acqua calda. Quel tè che sa di terra e fango, che profuma di sottobosco e che ho aspettato tutta l’estate di poter bere. Sono le domeniche pomeriggio passate a casa a leggere mentre fuori piove. Magari con una tazza fumante in mano e un gatto accoccolato sulle gambe. L’autunno, per me, ha il sapore e il profumo di tutto questo.

Anche questo mese ho letto poco, meno di quanto avrei voluto. Come sempre la vita personale e quella lavorativa hanno avuto il sopravvento e non sempre ho avuto la mente sgombra e il tempo per dedicarmi come avrei voluto ai libri. Forse un paio di letture loffie sono state complici del mio “blocco del lettore” ma niente di irreparabile. Arriveranno altri libri, sarò pronta a perdermi in altre storie. Intanto mi godo l’autunno che mi ricorda la bellezza delle piccole cose. Il confortante ripetersi delle tradizioni. Il calore sprigionato dal forno che cucina una torta che si spera sia venuta bene. La pazienza dell’attesa. Il vivere giorni lenti e coloratissimi. Guardare la natura mutare e, ogni anno, meravigliarmi. 
E spero di non perdere mai l’entusiasmo della riscoperta in un mondo a tratti troppo crudele da digerire. 








Commenti

  1. Adoro anch'io questi aspetti dell'autunno. Non sempre riesco a godermeli a pieno, a vivere bene il qui e ora, ma fa parte della vita. Alcuni periodi sono meglio di altri. Alcuni autunni più intensi di altri.

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