Hunger Games. Ballata dell’usignolo e del serpente - Suzanne Collins


Trama:

È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

Recensione:

Dieci anni fa ho letto la trilogia di Hunger Games e ricordo ancora le sensazioni che mi aveva lasciato la lettura. Ansia, sgomento, incredulità e curiosità. Ma non solo. Ricordo che avevo provato una grande rabbia nei confronti di una città - Capitol City - che poteva disporre di vite umane come meglio credeva. Come voleva. La mietitura, l’arena, il ricordo costante di una guerra persa dai ribelli. All’epoca i libri e i film mi erano piaciuti. Non avevo trovate grosse e sostanziali differenze tra loro.
Nel 2020 mi sono persa l’uscita del prequel della saga e con l’arrivo al cinema della trasposizione cinematografica ho deciso di tornare nell’arena degli Hunger Games.

Ci troviamo sessant’anni prima rispetto alle avventure di Katniss e Peeta. I due ragazzi del distretto 12 che sconvolgeranno le sorti di Capitol City.
Coriolanus Snow è un giovane ragazzo che appartiene alla buona società. La guerra è finita da poco ma il ricordo e gli orrori sono vivi ancora in tutti i sopravvissuti. C’è chi si è rialzato e c’è chi, come gli Snow, che non ha più nulla. 
La storia comincia così. Al giovane Snow e ai suoi compagni di scuola viene assegnato un tributo (i giochi sono grezzi, non sono ancora un grande spettacolo) e lui non è soddisfatto della ragazza assegnatali: Lucy Gray. È giovane, sembra fragile, è del distretto 12 ed apparentemente non ha molte possibilità di vittoria. Dalla sua ha dei bei lineamenti, la rassegnazione di chi non ha niente da perdere e una voce bellissima.
Lucy Gray è la sua moneta di scambio per poter andare all’Università e salvare la sua famiglia dalla povertà. È il suo riscatto nei confronti di un mondo che continua a prenderlo a calci in faccia con la sua brutalità. Lucy Gray deve vincere a tutti i costi e solo così lui potrà trionfare..

Il libro è diviso in tre parti che scandiscono perfettamente i cambiamenti interiori di Coriolanus Snow durante la narrazione. Questo prequel l’ho trovato più duro dei libri precedenti (strano, ma è così!), molto psicologico e a tratti subdolo. Suzanne Collins ha colto perfettamente il lato peggiore dell’essere umano e l’ha riprodotto su carta. Dalla sua idea di un mondo distopico si possono fare diverse riflessioni che non sono poi così distanti dalla realtà.
Noi lettori abbiamo sempre visto la scena da parte dei tributi. Noi eravamo dentro l’arena. Con questo libro (benché 60 anni prima) entriamo nel cuore della città. Tra la gente che muove i fili sottili della vita delle vittime sacrificabili.
Dei ragazzini poco più che adolescenti si trovano a sostenere e ad aiutare i loro tributi (più o meno coetanei) durante la lotta alla sopravvivenza tirando fuori il loro lato peggiore. Capitol City vuole dare una lezione alla società. Vuole ricordare chi è che comanda mandando al macello dei poveri ragazzi che la guerra nemmeno l’hanno combattuta. Sembra tutto così surreale..ma in tutta questa freddezza emerge umanità da parte di qualcuno.
Coriolanus rimane colpito dalle circo mediatico messo in atto dai giochi e dal suo tributo. È poco più che un ragazzo e Lucy “dipende” da lui come lui “dipende” da lei. È nell’interesse di entrambi che lei sopravviva per motivi diversi. In questa guerra tra poveri tra i due si crea un legame più forte di quanto vorrebbero e allo stesso tempo così labile da rovinare ogni cosa.

Parliamoci chiaro, Snow è il cattivo della storia. Ma com’è arrivato ad essere il personaggio raccontato nella trilogia? Cosa gli è successo? Cos’ha provato negli anni difficili della guerra? 
Qui troviamo tutte le risposte. In queste 478 capiamo chi era quel ragazzo ricciuto e cos’è diventato, perché lo è diventato.
A tratti è il racconto psicologico di un ragazzo che ha dovuto stringere i denti per farcela, che ha sofferto e dovuto fare sacrifici, a tratti il racconto di un ragazzo che è dovuto diventare uomo troppo in fretta.
Il risultato finale è godibile e nonostante qualche buco nella trama principale da le risposte che il lettore si può aspettare.
La narrazione a parer mio non è sempre stata lineare. A volte troppo veloce, a volte troppo lenta, a volte troppo pesante e introspettiva. Alla fine però la lettura è scivolata via rapida nonostante alcune scene molto cruente, forse troppo.
Da questa lettura non mi aspettavo niente di diverso da ciò che ho trovato e devo dire che è un buon risultato per un prequel che deve raccontare una storia già esistente. Suzanne Collins ci sbatte la malvagità e la crudeltà di un mondo che conoscevamo già raccontando gli esordi di ogni cosa, raccontando com’è nato tutto. Per quanto mi riguarda è stata all’altezza delle aspettative (soprattutto dei miei ricordi). Mi spiace un po’ per il finale, perché poteva essere gestito diversamente ma allo stesso tempo conferma esattamente il personaggio di Snow.
Nel complesso la lettura mi è piaciuta anche se non è sempre stata facile. L’ho letto in questo periodo per andare a vedere la trasposizione cinematografica anche se non sono del tutto certa di voler tornare a Capitol City. Ne ho sentito comunque parlare bene, vedremo!

Valutazione:

★★★/5

Commenti

  1. Mai letto nessun libro della saga. Ho visto i film invece. Quasi tutti piaciuti. Molto il secondo e questo, un po' meno il primo, pochetto il terzo e il quarto. Dal film comunque ho percepito anch'io più durezza in questa storia rispetto a quella principale.

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