L'assassino è tra le righe - Janice Hallett

Einaudi | 544 pagine | 19,00 €

Trama:

Caro lettore, in queste pagine troverai i documenti necessari per risolvere un caso. Tutto inizia con la comparsa di due nuovi membri della cittadina di Lockwood, nella campagna inglese, e termina con una tragica morte. Per il brutale omicidio qualcuno è già stato condannato ed è in prigione, ma sospettiamo che potrebbe essere innocente. L'impressione è che segreti ben piú oscuri debbano ancora essere svelati. L'assassino, se fai attenzione, si è tradito. E le prove sono qui, tra le righe, basta saperle leggere. Se vuoi scoprire la verità non ti resta che accettare la sfida e cominciare l'indagine. «Cosí intelligente e ingegnoso che non riuscirete a staccarvene». Mail on Sunday Lockwood - cosí tranquilla e pittoresca - sembra il posto ideale per mettere radici. O almeno questo è quello che pensa Sam, un'infermiera appena tornata dall'Africa, decisa a lasciarsi alle spalle brutti ricordi. C'è persino una compagnia teatrale, perfetta per fare conoscenze e distrarsi un po'. Ma tra le stradine acciottolate di Lockwood non tutto è privo di ombre. Lizzy, la collega che ha introdotto Sam nella filodrammatica, dà l'impressione di nutrire per lei un morboso interesse. C'è poi una strana raccolta fondi lanciata dalla famiglia Hayward - la piú ricca della città - che pare nascondere altro. Qualcuno inizia a fare domande in giro, troppe, e lo uccidono. Un colpevole viene subito trovato, ma due giovani studentesse di Legge, Charlotte e Femi, sono convinte che qualcosa non quadri. Eppure la verità, lo sentono, è davanti ai loro occhi. 

Recensione:

Ho appena finito un libro strano. Strano e geniale. Difficile da scrivere, a parer mio, con una discreta capacità di intrattenimento.

"L'assassino è tra le righe" raccoglie una serie di email, SMS, bigliettini e messaggi lasciati in segreteria scambiati da un nutrito gruppo di attori amatoriali che fanno parte di una piccola cittadina. Attraverso queste testimonianze due giovani studentesse di Legge devono riuscire a scoprire chi è l'assassino che si nasconde a Lookwood. Possono basarsi solo su ciò che hanno e non sarà semplice.

"L'assassino è tra le righe" potrebbe essere considerato un colpo di genio, un'idea originale per raccontare una storia. All'inizio, quando mi sono approcciata ai vari personaggi, ho trovato un po' di difficoltà nel destreggiarmi tra i nomi, i cognomi e i gradi di parentela. Finché non ho preso confidenza con la storia ho trovato utile la pagina iniziale che spiega brevemente i personaggi.
Poi, una volta riconosciuti tutti gli attori, mi sono lasciata guidare dalla lettura che - devo ammettere - nonostante si trattasse perlopiù di scambi di email ho trovato incalzante. La storia inizialmente scivola in modo piacevole e attraverso gli occhi dei diversi personaggi è facile seguire il filo della trama e ciò che accade. 
Ovviamente tutto viene raccontato dal punto di vista di persone diverse che danno la loro impronta ed opinione ma non è difficile seguire il corso degli eventi.
Quando avviene l'omicidio, e quindi la storia si fa più accattivante, la narrazione subisce un arresto troppo drastico per i miei gusti. Intervengono Femi e Charlotte (le due studentesse) in modo preponderante e cominciano a fare le loro macchinazioni, a descrivere possibili scenari e successioni degli eventi. Questo ha dato una battuta d'arresto al libro e ha messo un pizzico di noia perchè tanti eventi e concetti vengono ripetuti più volte. Immagino che l'intento dell'autrice fosse quello di portare per mano il lettore verso la soluzione però concentrando così il tutto nelle pagine finali, dopo un ritmo sostenuto per tutto il libro, ha rovinato a parer mio la narrazione.
Il finale non è scontato ma l'ho trovato tiepido. Su certi avvenimenti non avevo il minimo dubbio dalla pagina venti - per dire - su altro non ci sarei arrivata se non con MOLTO impegno.
Guardando il libro nella sua interezza devo riconoscere che l'autrice ha fatto un bel lavoro per rendere gli scambi da parte dei personaggi molto caratterizzati e caratterizzanti e devo darle atto dell'idea interessante per narrare in modo diverso un giallo che avrebbe intrattenuto senza grandi pretese.
Però, se penso nel complesso cosa ho provato leggendo il libro, le ultime cento pagine pesano come macigni e quel rallentamento eccessivo e macchinoso ha abbassato un po' la mia valutazione finale rendendo il libro carino ma dimenticabile.
Un vero peccato perché sono certa che dietro a queste pagine ci sia un bel lavoro..ma l'unica frase che mi viene in mente è: "senza infamia e senza lode".

Valutazione:

★★★/5


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