Il segreto degli angeli - Camilla Läckberg


Trama:

Decisa a cominciare una nuova vita, Ebba fa ritorno a Valö, la splendida isola della sua infanzia affacciata sulle casette bianche e le rocce scoscese di Fjällbacka, nell'idillio dell'arcipelago svedese. Vuole rimettere a posto la colonia che le appartiene e che non ha più rivisto dal giorno in cui, una vigilia di Pasqua di molti anni prima, la sua famiglia scomparve nel nulla, lasciando dietro di sé solo una tavola apparecchiata a festa e una bambina di un anno che vagava smarrita. Nessuno li rivide più; nessuno fu mai in grado di stabilire cosa fosse realmente accaduto. Un mistero che da sempre stuzzica la curiosità di Erica Falck, ora entusiasta all'idea di poter riprendere in mano la sua personale indagine su quell'oscura storia. Ma sembra che per Ebba non ci sia pace. Qualcuno vuole allontanarla, disposto a tutto per proteggere il segreto dell'isola. Dopo un incendio scoppiato nella notte, le minacce si fanno sempre più incalzanti: Ebba ha già perso tutto, eppure c'è ancora qualcuno che desidera la sua morte. A Erica e Patrik non resta che unire le forze per trovare le ragioni di un rancore che gli anni non hanno placato, cominciando da un debole indizio: vecchie tracce di sangue che i lavori di restauro hanno portato alla luce nella colonia di Valö. Una sorta di filo rosso che si snoda a ritroso, conducendo a un passato lontano quando, all'inizio del secolo scorso, Fjällbacka conobbe una misteriosa "fabbricante di angeli".

Recensione:

- POICHÈ È L'OTTAVO LIBRO DI UNA SERIE POTREBBERO ESSERCI SPOILER - 

In estate cerco di leggere libri che so quasi certamente potrebbero piacermi. Sarà il caldo che mi rende più irritabile, sarà che non ci sono modi per non sudare, sarà che faccio il conto alla rovescia per la fine di quest'estate..saranno tante cose insieme ma stavolta questo ottavo appuntamento con Patrick ed Erica non mi ha convinto del tutto. Se negli ultimi libri avevo avvertito che qualcosa era cambiato, qui ne ho avuto la prova definitiva.

Come sempre ci troviamo a Fjällbacka ma stavolta la scena non si apre con il ritrovamento di un cadavere ma con un tentativo di incendio andato male. La polizia viene chiamata dalla vecchia colonia di Välo, abbandonata per poi essere ripresa in mano dalla sua proprietaria Ebba. 
Ebba ha un passato tormentato ed è l'unica sopravvissuta della sua famiglia. Sopravvissuta a cosa non si sa..perché una notte di trent'anni prima era l'unica persona presente in una casa vuota dove poco prima si stava tenendo un pranzo di Pasqua. Quando la polizia viene avvertita da una telefonata anonima va alla colonia e trova una bambina di poco più di un anno che piange disperata e nessuna traccia dei familiari. Il caso cade in prescrizione per assenza di prove e corpi ma dopo tanto tempo tutto torna a galla, perché la verità prima o poi salta fuori sempre..

Otto libri sono tantissimi, sopratutto quando i protagonisti sono gli stessi e sono numerosi. Se all'inizio apprezzavo l'idea di vedere la storia raccontata da diverse angolazioni, stavolta ho avuto più difficoltà a stare dietro alla narrazione generale, a mettere in fila i pezzi. Non sarei mai arrivata all'epilogo raccontato da Camilla Läckberg e se da una parte ne sono felice, dall'altra lo svolgimento della trama mi ha lasciato perplessa soprattutto nella parte finale.
Ho trovato delle parti un po' forzate e la spiegazione finale troppo frettolosa. Anna e Erika, le due sorelle, sono state irritanti dall'inizio alla fine del libro e sicuramente questo mio sentimento non mi ha fatto apprezzare del tutto il libro. Se all'inizio Erika era un aiuto per Patrick in questa avventura sembra voler prendere il suo posto e decidere lei cosa fare dimenticando che il poliziotto è suo marito, mentre lei è una scrittrice. In una storia più verosimile una cosa del genere non potrebbe mai accadere e questo proprio non l'ho mandato giù.

Se vogliamo guardare la storia da un punto di vista più ampio allora il mio giudizio cambia in parte. Di per sè l'avventura mi è piaciuta. Anche questa volta Camilla Läckberg è riuscita a sviare e a regalare una storia godibile che tiene il lettore incollato alle pagine. Ha raccontato non un omicidio ma un cold case e queste sono le storie che mi appassionano di più.
Tirando le somme, quindi, non mi sento di bocciare il libro completamente ma se le volte scorse promuovevo la lettura a pieni voti, adesso non sarà così. Andrò sicuramente avanti a leggere le storie di Camilla Läckberg ma come spesso accade, non sempre tutti i libri sono all'altezza di quelli esordienti ..e quando l'intreccio intorno alla trama comincia ad essere debole sarebbe il caso di fermarsi.

Valutazione:

★★★/5


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