Il club delle fate dei libri - Thomas Montasser

Feltrinelli | 168 pagine | 16,00 €

Trama:

Victor Iordanescu non è certo un lettore forte. Mai si sarebbe sognato di frequentare abitualmente una libreria, se non fosse stato per un incontro. Giovane compositore di talento, si guadagna da vivere come fattorino. Perché, oggigiorno, chi è disposto a dare lavoro a un musicista in erba, per di più immigrato? Durante i suoi giri di consegne, Victor si diverte a studiare le abitudini delle persone. Di una è particolarmente curioso, una misteriosa donna che si fa recapitare spesso dei libri. Il giorno in cui le porta un pacchetto di una nota marca di lingerie, la sua immaginazione vola. Ma come conoscerla se lei non è mai a casa? Forse proprio attraverso quei libri che sembra tanto apprezzare. Così Victor varca la soglia di una piccola libreria indipendente, La fata dei libri, dove la proprietaria gli consiglia un titolo per rompere il ghiaccio. È il primo passo in un mondo pieno di sorprese. Di libro in libro, spaziando dai classici ai bestseller più recenti, conosce un ragazzino un po’ saputello e fin troppo intraprendente, un cane di nome Venerdì, una dodicenne chiacchierona che inventa storie fantastiche e un club di lettura molto attivo. E mentre il suo furgone si popola, Victor scopre che la letteratura può divertire, intrattenere, provocare e, soprattutto, unire. Perché ogni libro è solo l’inizio di tante altre storie. Esiste un libro per tutti, anche per chi non lo sa.


Recensione:

Perché diffidare delle letture dove i libri sono i protagonisti?
Perché la maggior parte delle volte si racconta di questo universo in modo eccessivamente entusiasta, stucchevole e nauseante.
Sono la prima ad ammettere il grande potere della lettura..ma lo posso giudicare dopo aver letto una bella storia, dopo essermi emozionata e aver gioito assieme ai miei personaggi preferiti. Leggendo libri scadenti sbuffo e mi innervosisco perché ci sono tanti libri belli in attesa di essere scoperti (almeno spero!) e io sono qui a torturarmi con l'ennesima fregatura.

"Il club delle fate dei libri" penso sia il peggior libro letto negli ultimi tempi. Una storia poco entusiasmante, molto noiosa e spesso ridicola. In questo libro non ho trovato molto di ciò che speravo, anzi nulla. Ho letto recensioni che lo definivano "libro coccola" quando per me può essere classificato come libro "fermaporta", peccato lo scarso spessore.
Ma di che parla questa storia?
I protagonisti sono diversi e compaiono a mano a mano che la narrazione procede. I primi che conosciamo sono Victor, un fattorino, e Bianca, una signora anziana che acquista molti libri online. Quando Victor recapita un pacchetto di lingerie alla porta dell'anziana signora immagina che dietro quella porta ci sia una bellissima ragazza che vale la pena di conoscere. Comincia così uno scambio di libri e biglietti che alla fine del libro li porterà a ridere dell'equivoco. Ad un certo punto compaiono un cane, che Victor chiamerà Venerdì, e un bambino di cui si sa poco o nulla. Ultima, non per importanza, conosceremo anche una libraria che cerca di mandare avanti la sua libreria nonostante le difficoltà quotidiane.
Cosa accomuna tutti questi personaggi? Ma che domande, I LIBRI!

La trama è debole, per niente accattivante. Ho trovato fastidioso gli eccessivi richiami ai libri e le lodi sperticate annesse. Vogliamo parlare di interi paragrafi di libri riportati? Ad un certo punto li ho saltati, perché se un libro mi interessa leggerlo lo prendo, non mi aspetto di trovare così tante parti in un romanzo che ha un'altra direzione narrativa.

Sono certa che questo libro nasca con l'intenzione di essere un piacevole intrattenimento. Il cosiddetto "libro da spiaggia" (definizione che detesto perché non ci sono per me libri di serie A o di serie B). Per quanto mi riguarda, da lettrice, è un insulto a chi davvero piace starci in questo mondo. A chi davvero prova piacere a passare pomeriggi sul divano in compagnia di un'ottima lettura, sotto le coperte con una tazza di tè fumante accanto. E i lettori non sono così come vengono descritti nel libro, almeno non io e tanti altri che conosco. Quindi, tirando le somme, questo libro non lo consiglierei nemmeno al mio peggior nemico.
Si potrebbe aprire una riflessione sugli standard eccessivamente bassi delle case editrici in questo ultimo periodo. Perché sfido chiunque a leggere un prodotto del genere e parlarne bene.
O sono troppo cinica, o forse sono semplicemente stanca di leggere libri senza un minimo di spessore. 

Valutazione:

★/5


Commenti

Post più popolari