La scomparsa delle farfalle - Fabio Geda

Trama:

Anna, Andrea, Cora e Valerio sono compagni di scuola. Assieme studiano, si divertono, sperperano con allegria le giornate. Il perno di queste esistenze - ancora brevi e già segnate da perdite e ferite - è il negozio di un anziano rigattiere nei vicoli di Torino, un luogo che diventa una specie di base, talvolta di rifugio. Il tempo, però, non regge la richiesta di perfezione, di assoluto, che l'adolescenza pretende. Il desiderio si insinua nel gruppo e lo logora. Andrea, che rispetto agli altri percepisce ogni cosa con intensità maggiore, a poco a poco si isola: a fargli mancare il fiato sono tanto la bellezza impetuosa del presente, quanto il senso di minaccia che arriva dal futuro. Ma nel momento in cui si troverà in pericolo i suoi amici, quegli amici unici che solo una certa età ti regala, saranno di nuovo con lui.




Recensione:

Ci troviamo a Torino alla fine degli anni novanta. Non ci sono cellulari e per darsi appuntamento si diceva: "ci troviamo da Azeglio alle 18.00. Ci troviamo davanti al cinema alle 19.00". Quelli erano gli anni in cui tutto si sentiva di più, dove si doveva mettere la faccia per dire le cose senza nascondersi dietro ad uno schermo e la vita veniva raccontata dalle poche foto scattate quando si ricordava di farle nei momenti felici.

Andrea, Valerio, Anna e Cora sono quattro ragazzi adolescenti che frequentano la stessa classe. Il loro gruppo nasce quando Andrea, da Padova, si trasferisce a Torino e viene inserito nella loro sezione. L’amalgamarsi delle loro vite è spontaneo, come se si aspettassero da sempre. Sono uniti. Il loro è un rapporto quasi fraterno. Passano tanto tempo insieme dopo scuola. Vanno a casa di Andrea spesso vuota poiché la mamma è fuori per lavoro o da Azeglio, un rigattiere conosciuto per caso. 
La loro adolescenza è uguale a tutte le altre. Sono dei ragazzi spensierati che di tanto in tanto combinano marachelle e vanno alle feste. Con gli anni e l’avvicinarsi della maturità qualcosa cambia però. Andrea sente dentro di sé l’incedere del tempo e il suo mutamento. Non ride più alle battute, fatica a stare con il gruppo e mette in dubbio qualsiasi cosa. Cambiano inevitabilmente gli equilibri.
È davvero la fine dell’età spensierata e di un’amicizia che credevano durasse per per sempre?

Fabio Geda racconta l’adolescenza, i suoi drammi e mutamenti con grande delicatezza. Tutti potremmo rispecchiarsi nelle vicissitudini di Andrea, Valerio, Anna e Cora. Tutti potremmo dire: è successo anche a me.  La scrittura di Fabio Geda avvolge completamente il lettore. È semplice ed accogliente. Ha pochi fronzoli e va diretta al punto senza perdersi in parafrasi inutili. È il racconto nudo e crudo di piccole vite che crescono e prendono consapevolezza un po’ alla volta del mondo che le circonda. Ho trovato piacevole questa lettura perché mi ha portato indietro nel tempo nonostante non fossi ancora adolescente in quegli anni. Eppure è stato un tuffo nel passato per me, rivivere certe emozioni e sensazioni che solo quell’età può dare. È la fase della scoperta, del sentire tutto di più. Crescendo si impara a gestire le emozioni ma in quel momento tutto sembra troppo. È come vivere con il piede puntato sull’acceleratore nella speranza di non farsi male.
Oltre ad evocare ricordi, questa lettura è stata una piacevole scoperta. È la prima volta che leggo Fabio Geda e non sarà certamente l’ultima, ho intenzione di recuperare le altre pubblicazioni.
Tirando un po’ le somme ho apprezzato le atmosfere, i rapporti umani raccontati, la veridicità di emozioni e sentimenti. La goffaggine che precede il primo bacio.
Non è una storia per adolescenti ma di adolescenti. È una bella avventura destinata a rassegnarsi ai mutamenti  ma senza finire. 
È la storia di quattro ragazzi uniti più di quanto pensavano.

Valutazione:

★★★/5

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