Cortigiani. Il potere segreto dietro la corona inglese - Valentine Low

Piemme | 375 pag. | 20,00 €
 Trama:

I cortigiani ci affascinano, per ovvi motivi. Sono figure di potere, ma non regnano e non governano. Tramano nell'ombra, lavorano in silenzio, senza mai entrare in scena, senza mai farsi vedere. Abitano un mondo chiuso, impenetrabile ai comuni mortali, con regole strane e abiti bislacchi. Eppure sono la migliore garanzia del buon funzionamento della monarchia. Specie della monarchia più famosa e importante al mondo, quella inglese. Ma come funziona realmente il dietro le quinte della Corona? Chi sono le persone che, con la loro professionalità, garantiscono che i protocolli e le procedure vengano rispettate? Valentine Low è probabilmente il giornalista inglese che meglio conosce le dinamiche dei "Reali" e con questo libro racconta la lunga storia dei grandi servitori, dei grandi consiglieri, dei migliori confidenti di Sua Maestà la regina e della sua famiglia. Racconta anche le frizioni interne, le divergenze caratteriali e le fratture di quel mondo che sembra perfetto ma perfetto non è, e lo fa attraverso le storie, gli aneddoti, i retroscena di chi da sempre è incaricato di provvedere come un angelo custode alle persone più importanti e famose d'Inghilterra. Cortigiani è un libro unico nel suo genere, un libro "sotterraneo" che rivela moltissimi particolari inediti sulla Corona e sulla famiglia reale, dall'ascesa al trono di Elisabetta II fino ai nostri giorni, alle polemiche che riguardano Harry e Meghan, a Carlo come nuovo re, ai timori evidenti che agitano il presente e il futuro di questa amatissima istituzione.

Recensione:

I cortigiani, al giorno d’oggi hanno un significato e un ruolo completamente diverso rispetto a quello che avevano all’epoca di Elisabetta I. Nel 1500 i cortigiani avevano un ruolo attivo a corte, erano consiglieri fidati, tramavano alle spalle, tessevano alleanze e talvolta ci rimettevano anche la vita.
Oggi giorno il loro ruolo è cambiato drasticamente. Sono dei consiglieri, certo, delle spalle destre e vogliono unicamente il bene dell’istituzione. Non hanno alcun ruolo politico benché alcune loro idee hanno cambiato radicalmente le sorti della monarchia.

Ad esempio Lascelles  nel 1920 è il segretario privato dell’allora principe di Galles David, figlio di Giorgio V. Inizialmente è contento del suo ruolo, di servire la corona e il futuro monarca. A poco a poco, però, si rende conto dell’ indole del suo datore di lavoro. Prende coraggio e contatta il primo ministro Stanley Baldwin per spiegargli che lo stile di vita del principe e i suoi capricci non lo faranno diventare un grande re quando sarà il momento. Con sua grande sorpresa il primo ministro è d’accordo con lui. La storia poi si conosce. David sale al trono per pochi mesi per poi abdicare in favore del fratello per amore di Wally Simpson (amore o convenienza? Forse anche lui era consapevole della sua inettitudine nel ruolo di monarca?).
Lascelles avrà anche un’altra grana da risolvere negli anni 70. Margaret, la sorella minore di Elisabetta II, è innamorata di Peter Townsed, divorziato e molto più grande di lei. Il loro è un amore travagliato e ostacolato dalla burocrazia e dal governo inglese. Come può la sorella della sovrana, nonché capo della Chiesa Anglicana, sposare un uomo divorziato?
Adesso al sol pensiero sorrideremmo tutti visto il matrimonio di Harry e Meghan, ma all’epoca vigevano regole diverse e negli anni la monarchia si è messa al pari con il resto del mondo.
Il grande amore si sgonfia quando Margaret viene messa davanti ad un bivio. Se avesse sposato Peter avrebbe perso il titolo di altezza reale e lei non aveva intenzione di perdere i suoi privilegi. Quindi lascia il suo grande amore e poco dopo sposa Tony Armstrong-Jones e il loro sarà un matrimonio fallimentare.
 
Questo è un esempio del ruolo che i cortigiani a corte possono assumere. Si racconta che i consiglieri di Carlo, nel corso degli anni, non abbiano avuto vita facile. In questo libro si legge che il principe di Galles è molto testardo, stacanovista e impegnato completamente nel suo ruolo all’interno della famiglia reale. Mette tutti i suoi sforzi in quello che fa. A volte ottiene ottimi risultati come “The Prince Trust” il suo ente di beneficienza per aiutare giovani vulnerabili a rimettersi in sesto sia in ambito lavorativo che scolastico. Altre volte la sua visibilità ha avuto momenti di grande difficoltà, sopratutto durante la battaglia mediatica contro Diana e successivamente dopo la sua morte. In quel periodo i suoi consiglieri e fidati collaboratori se la sono vista brutta.
Di Elisabetta II si parla poco e bene, così come di William e Kate. C’è un ampio paragrafo che parla di Andrea e della sua disfatta mediatica. Del suo modo di essere arrogante e dotato di poco spessore. 
Di Harry e Meghan, ovviamente, si parla tanto, forse troppo. Il libro comincia con un prologo in cui viene raccontato il loro comportamento durante il loro royal tour in Australia. Di come si sono negati alla stampa quando è consuetudine per i reali fermarsi a chiacchierare con i giornalisti per scambiarsi opinioni “a caldo”. E così finisce il libro. Con il racconto della loro uscita di scena e dei comportamenti che hanno avuto nei confronti del loro collaboratori.
Di Harry si parla del suo atteggiamento “prima di Meghan”: rilassato, informale, pieno di idee e sempre pronto a darsi per l’istituzione. Dopo il matrimonio il suo rapporto cambia completamente con i suoi dipendenti portandolo ad essere meno apprezzato che in passato.

Il libro nella sua interezza mi è piaciuto. Mi ha aperto un piccolo mondo che si cela dietro le quinte di questa monarchia che ha saputo sopportare tanti contraccolpi e difficoltà. Quello che meno mi è piaciuto è che si è soffermato più su alcuni reali piuttosto che su altri. 
Le fonti raccolte sono state selezionate appositamente? Oppure c’è più da raccontare sul comportamento di alcuni piuttosto che su altri?
La veridicità delle fonti è fondata così come diversi aneddoti storici. Per questo motivo sono certa della veridicità di ciò che ho letto. L’autore ha fatto un bel lavoro di ricerca approfondito e nonostante racconti fatti di cronaca ho trovato la lettura interessante ed incalzante. È un saggio e va preso così come lo si legge. Potrebbe sembrare una sequenza infinita di nomi che si susseguono. In realtà è molto di più. Sono persone che nel loro piccolo, con le loro forze e con la speranza di fare il loro lavoro al meglio, hanno lasciato un’impronta nella monarchia. Un segno tangibile. Alcuni sono stati all’altezza del loro ruolo, altri sono durati il tempo di un caffè. 
L’unica nota “stonata” è stata l’eccessiva nota di gossip reale. Deve necessariamente esserci per rendere un libro interessante? A parer mio non e questa lettura ne è la prova.

Valutazione:

★★★/ 5

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