Maria Sofia. L’ultima regina del Sud - Aurelio Musi
Casa editrice: Neri Pozza
Pagine: 236
Prezzo: 18,00 €
Trama:
Ultima regina di Napoli per poco più di un anno, Maria Sofia di Baviera è l'eroina che dagli spalti di Gaeta infonde coraggio a quel che rimane dell'esercito borbonico annientato dall'arrembaggio piemontese. Alta, slanciata, elegante nel portamento nobile e grazioso, con una magnifica capigliatura castana, bellissimi occhi di color azzurro-cupo, Maria Sofia trascorre l'infanzia e l'adolescenza nel castello di Possenhofen, dove le giovani Wittelsbach si esercitano in lunghe galoppate a caccia di animali selvatici. Oltre alle passeggiate a cavallo, pratica la scherma, il nuoto, la ginnastica, la danza, riceve una solida educazione musicale e una formazione al gusto estetico secondo i modelli ereditati dalle corti europee d'antico regime. È molto affascinata dalla fotografia: una passione che le rimarrà tutta la vita. Come la sorella Elisabetta, Sissi, futura imperatrice d'Austria, è solita girare da sola per la città e fumare piccoli sigari in pubblico. Non rispetta l'etichetta di corte e coltiva i rapporti umani, che intrattiene anche con persone umili. Fin da ragazza è esuberante, indipendente, anticonformista, nonostante i tentativi della madre Ludovica di frenarne gli eccessi. Divenuta in extremis regina di Napoli, esercita tutto il suo fascino e il suo carisma per riconquistare il consenso dei sudditi, assai ridotto per la debole personalità del marito. Proprio per questo è considerata un temibile nemico dai liberali unitari italiani. Contro di lei viene anche montata una violenta campagna diffamatoria attraverso la diffusione di fotomontaggi che la raffigurano nuda e in pose erotiche. La biografia di Maria Sofia va ben oltre il breve periodo del regno napoletano. In collegamento con gli anarchici, alimenta la destabilizzazione del Regno d'Italia e probabilmente ha qualche parte nell'ispirare l'attentato a Umberto I: giura vendetta ai Savoia, che le hanno sottratto un regno e le sue ricchezze. Dopo i dieci anni di esilio a Roma, ospite di Pio IX, l'ultima sovrana del Regno delle Due Sicilie vive tra Austria, Ungheria, Francia, Germania. Muore a Monaco nel 1925. Nella sua lunga vita ispira scrittori e artisti. Chi ne fa un monumento, in cui lei si riconosce, è Marcel Proust nella Recherche. A lungo Luchino Visconti accarezza l'idea, poi sfumata, di realizzare un film sulla sua vita affidando a Greta Garbo la parte della protagonista.
Recensione:
È stata una lettura non facile per me. È stata la compagnia della sera durante il trasloco da una casa piccola che conteneva tante cose. È stata una pausa tra uno scatolone e l’altro. L’evasione dal pensiero della polvere, delle scadenze e dalla burocrazia necessaria quando si cambia nido. È stata tante cose questa
lettura e sebbene per me non sia stata la più bella dell’anno la ricorderò sempre come compagna di un cambiamento.
Questo libro racconta la vita e la storia di Maria Sofia. Una Wittelsbach, sorella della famosissima e bellissima Imperatrice d’Austria Elisabetta.
Giovanissima va in sposa a Francesco di Borbone, conosciuto anche con il soprannome di Franceschiello, e abbandona la sua amata Baviera per andare in Italia. Una burrascosa terra dove Garibaldi è pronto a svolgere la sua impresa e i Savoia a prendersi tutto il territorio.
Sarà Regina delle Due Sicilie per breve tempo ma nonostante ciò la sua personalità e la sua bellezza lasceranno un ricordo indelebile nella popolazione e nella storia dell’Unità d’Italia.
Viene nominata l’eroina di Gaeta perché, nonostante la fuga da Napoli, si unisce all’esercito di suo marito e lotta fino a quando è possibile per le sue terre e il suo trono a differenza del marito che appare debole e inetto a governare.
Lei è testarda, indomita e sicura di sé. Cerca in tutti i modi di riscattare il buon nome dei Borbone fino a quando è possibile, fino a quando Garibaldi non vince contro il suo esercito e i Savoia non li mandano in esilio.
Nonostante la sconfitta Maria Sofia non si arrende. Si unisce al brigantaggio e nell’ombra trama contro i Savoia. Lo farà fino all’ultimo dei suoi giorni quando rinnoverà la maledizione lanciata in gioventù, ovvero che anche a loro tocchi l’esilio esattamente com’è stato per lei. Come darle torto? E bisogna dire che la storia le ha dato ragione.
Maria Sofia è un personaggio molto interessante. È una donna colta, coraggiosa e forte. È riuscita a farsi benvolere dal suo popolo per il breve tempo in cui è stata regina e allo stesso modo è riuscita a farsi temere dai suoi avversari politici a tal punto che su di lei sono stati fatti i primi fotomontaggi per screditare il suo buon nome.
È una Wittelsbach fino al midollo ed è evidente in molte cose. È appassionata di cavalli, della vita mondana ed è uno spirito libero. Si istruisce e cerca di far sentire la sua opinione nonostante il periodo storico.
Per certi versi è simile a sua sorella Elisabetta e allo stesso tempo diversa. La loro bellezza è leggendaria così come il loro animo sensibile ma nonostante questo Maria Sofia è rimasta accanto al marito e ha lottato con lui e per lui. Elisabetta, tranne che per la quesitone ungherese, non si è mai interessata della politica del marito ed è stata un’anima errante per la maggior parte della sua vita.
Questo libro mi è piaciuto a tratti ovvero quando si parlava solo ed esclusivamente della figura di Maria Sofia. Ho trovato le digressioni politiche eccessivamente lunghe. Ad un certo punto ho avuto la sensazione che il quadro politico descritto occupasse la maggior parte del libro e di Maria Sofia si fosse parlato poco.
Il lavoro di ricerca e di studio dell’autore è evidente e ben fatto, forse ha peccato un po’ su questo e non mi ha fatto godere totalmente la lettura.
Certo è che chi vuole leggere un libro ben fatto e articolato sugli accadimenti italiani e la loro ripercussione oltre i confini troverà qui una valida lettura. Io speravo di trovare più Maria Sofia e meno quadro politico. Devo dire che nell’insieme la lettura mi ha soddisfatto abbastanza.
Valutazione:
★★★/5
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