Lezioni di chimica - Bonnie Garmus

Casa editrice: Rizzoli
Pagine: 454
Prezzo: 19,00 €

Trama: 

La cucina è chimica e la chimica è vita. La capacità di cambiare tutto, compresi se stessi, comincia da qui.Elizabeth Zott è magnetica. Se entra in una stanza, state certi che non le staccherete gli occhi di dosso: perché è bella, e perché ha quel modo schietto di esprimere il proprio pensiero, che scende come una lama sulla superficie molle della morale comune. Siamo nel 1952, ed Elizabeth è una giovane chimica che lavora all'Hastings Research Institute in California, un ambiente ferocemente maschilista dove il suo innegabile talento viene per lo più messo a tacere, sabotato, o usato per il prestigio altrui. Malgrado le difficoltà, il coraggio di rivendicare diritti e successi non viene scalfito e spinge Elizabeth a perseverare. C'è solo un uomo che ammira la sua determinazione: è Calvin Evans, genio della chimica in odore di Nobel, con il quale nasce un sentimento puro in cui condivisione delle formule e attrazione fisica vanno di pari passo.Ma la vita, come la scienza, è soggetta a trasformazioni, e qualche anno dopo la tempra di Elizabeth, ora madre single, folgora un produttore televisivo che le affida la conduzione di Cena alle sei, un programma di cucina che nelle sue mani diventa un appuntamento quotidiano immancabile per il grande pubblico. Il suo approccio rivoluzionario ai fornelli, infarcito di digressioni scientifiche, non mira solo alla preparazione di stufati, ma anche ad aprire gli occhi all'universo femminile. Lezioni di chimica è la storia di una donna irresistibile, che cade e si rialza più volte; è l'avventura di un'esistenza che ribalta gli schemi e costruisce un nuovo percorso, nonostante tutto. Con Elizabeth Zott si ride e si piange. È lei a dettare il ritmo, a indicarci quando andare a testa alta e quando invece è impossibile. Quello che sembra dirci, alla fine di tutto, è di non fermarci mai.

Recensione: 

Durante la lettura ho dovuto ricordare più volte a me stessa il periodo storico nel quale era ambientato il libro. Che adesso le cose sono diverse - anche se non è sempre vero - e che quindi dovevo stare tranquilla e non arrabbiarmi di fronte a certe dinamiche che leggevo in continuazione.

Siamo negli anni cinquanta. Le donne dovevano essere mogli, madri e casalinghe perfette. Non era necessaria un’istruzione e men che meno un pensiero o qualsiasi forma di ribellione. 
Elisabeth Zott non ci sta. Lei è curiosa, testarda e intelligente. Non vuole omologarsi, lei vuole fare ciò che le piace. Studia chimica, è una vera appassionata. Non si sposa -  non ha la minima intenzione di farlo - e non crede in Dio.
È una donna bellissima Elisabeth e sconterà presto la pena per il suo bel viso e il suo bel corpo. Nessuno la prende sul serio. Viene soprannominata “bocconcino” e più di un uomo pensa di poter approfittare di lei. Lei però non si ferma, raccoglie i cocci del suo dolore e va avanti per la sua strada. Nonostante le cattiverie e il destino troppo beffardo crede in sé stessa e nelle sue capacità. Qualcosa cambia quando nella sua vita compare Calvin Evans, suo collega e uomo importante nell’ambito scientifico. Tra i due non è amore a prima vista ma quasi. C’è alchimia, c’è rispetto per il reciproco lavoro e amore soprattutto. Il destino però sarà beffardo ancora una volta e scombinerà le carte in tavola nuovamente.

Lezioni di chimica non è una semplice storia fatta di riscatto. È un libro completo dove vengono trattati temi importantissimi con leggerezza e spontaneità. Dalla difficoltà di affermazione della donna nel mondo scientifico alle violenze sessuali. Dalla fede in Dio alla fede nella scienza. Dalla volontà di due persone di non sposarsi e amarsi comunque, di non voler necessariamente avere un ruolo preciso per la società. Dall’abbandono al dolore della perdita.
Detta così sembra una carrellata di disgrazie che nessuno vorrebbe leggere in un libro eppure il tutto viene presentato in modo tale da trovarlo sopportabile e poterci ragionare su. Penso sia proprio questo il punto di forza di questo libro.
La scrittura di Bonnie Garmus è ammaliante. Sin dall’inizio mi ha incollato alle pagine e senza rendermene conto ne avevo lette quartante tutte d’un fiato. È una dote che riscontro in pochissimi libri e ogni volta il merito unico è dell’autore. 
Ovviamente in queste pagine non troviamo solo tristezza ma anche amore e, sopratutto, riscatto. Ho ammirato Elizabeth perché ogni volta che la vita le da l’ennesimo schiaffo in faccia ben piazzato lei trova il coraggio di rialzarsi e di andare avanti. Nonostante la società, nonostante le persone tossiche che la circondano, nonostante le difficoltà di una donna che ha sempre dovuto cavarsela da sola.
Promuovo questo libro a pieni voti. Mi ha stupito positivamente come non avrei mai immaginato. Il messaggio di Elizabeth, e quindi di Bonnie Garmus, è forte e chiaro. Nonostante il libro sia ambientato negli anni cinquanta ritengo che sia un monito per tutte noi donne. 
Dobbiamo essere ciò che vogliamo essere infischiandocene della società che ci circonda, di come ci vede e di come vorrebbe vederci. 
Siamo noi che decidiamo chi vogliamo essere.

Valutazione: 

★★★★★/5


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