La baronessa del ghiaccio - Nicole C. Vosseler


Casa editrice: Superbeat
Pagine: 317
Prezzo: 18,00 €

Trama:

Russia, 1822. Quando Katja nasce, sua madre non vive abbastanza a lungo per guardare nei suoi occhi blu ghiaccio. La bambina, che deve la sua sopravvivenza solo all’ingegno di un nonno affettuoso, trascorre l’infanzia a prendersi cura dello scontroso padre e dei suoi quattro fratelli.
Li accudisce tutti con pari dedizione. A occupare un posto speciale nel suo cuore è, però, soprattutto Griša, il fratello con cui condivide un dono segreto. Se Katja, infatti, sa ascoltare la «voce» del ghiaccio, riuscendo a coglierne crepitii e scricchiolii, sussurri, sospiri e gemiti, Griša riesce a capire quando arriverà la pioggia o quanto tempo può durare un periodo asciutto.
Nati e cresciuti in povertà, i due fratelli sono servi della gleba, legati, assieme alla terra che coltivano, al loro padrone. Una vita che a Griša, giorno dopo giorno, sta sempre più stretta. Una notte, seguito da Katja, il giovane si lascia alle spalle la fattoria e il lembo di terra su cui sono cresciuti, per dirigersi a San Pietroburgo.
La loro fuga, tuttavia, li condurrà ben più lontano. Prima in Norvegia, dove per diversi anni troveranno ricovero presso la casa dell’islandese Silja Guðmundsdóttir, poi ad Amburgo, dove assieme a Thilo e Christian Petersen, gli ambiziosi figli di un droghiere, fonderanno una società commerciale, mettendo a punto un audace piano per fare fortuna: prendere il ghiaccio dai laghi gelati del Nord per trasportarlo e venderlo nel caldo Sud dei Caraibi. 

Recensione:

Avevo un insensato pregiudizio nei confronti di questo libro che invece si è rivelato incalzante e per niente noioso. Forse a causa  della copertina o per la trama un po' troppo dettagliata avevo il timore che mi sarei annoiata leggendo queste 317 pagine.
Invece non è stato proprio così! 

Comincia bene questo mese di Ottobre nel quale voglio fare forse troppe cose, leggere troppi libri e vivere appieno la stagione autunnale. 
Comincia con la storia di Griša e Katja,  due fratelli che nascono nella Russia latifondista. Sono servi della gleba il cui unico scopo è quello di lavorare e sopravvivere. Purtroppo la loro non è una bella famiglia. Orfani di madre vivono con il padre e i fratelli che rendono impossibile la vita dell'unica sorellina che hanno.
Ad un certo punto Griša non ce la fa più, decide di scappare per cercare di vivere una vita migliore. Non lo fa solo per se stesso ma anche per Katja. 
Decide di scappare nella notte e arrivare a San Pietroburgo. Qualcosa lì lo avrebbe trovato da fare e non appena possibile sarebbe andato a recuperare la sorellina.
I piani non vanno come aveva pensato. Katja si rende conto subito della sua fuga e lo rincorre, lo insegue fino a quando non lo trova.
I due fratellini di nuovo riuniti si rendono conto di poter fare gran poco scappare o rimanere, ma insieme.
Comincia così questa avventura che si rivela fortunata, pur nella grande misera sfortuna. I due ragazzi dalla Russia arrivano in Norvegia e comincia per loro un periodo sereno. Non è sufficiente però perché vogliono molto di più ed è così che entrano in gioco i fratelli Thilo e Christian conosciuti ad Amburgo per un caso, o forse per destino.
L'idea di Katja di vendere il ghiaccio in zone più calde prende forma e si concretizza. E tutto questo perché hanno creduto in un'idea e non si sono arresi alla semplice crudeltà della vita.
Sono testardi i due fratelli russi e d’altro canto non hanno nulla da perdere tranne se stessi..

Questo libro mi è piaciuto molto, lo dicevo prima. Inizialmente ero un po’ scettica perché due bambini rispettivamente di 10 e 13 anni, in condizioni estreme, difficilmente sarebbero arrivati fino in Norvegia. Però ho cercato di andare avanti, di provare a farmi convincere e devo dire che l’autrice ci è riuscita.
Forse in un paio di occasioni ha fatto qualche salto temporale troppo ampio ma nel complesso non mi è dispiaciuto.
La scrittura dell’autrice è un po’ fredda ed impersonale. Nessuno dei personaggi mi ha fatto impazzire, non ce n’è uno che porto nel cuore o per il quale ho fatto il tifo. Mi sono seduta in platea ad assistere a questa avventura incalzante. Nonostante questo non riuscivo a smettere di leggere, mi ha assorbito completamente con la sua struttura semplice. La storia è scivolata pagina dopo pagina senza che me ne rendessi conto.
Mi è piaciuto? Si. Lo consiglio? È una sarà familiare semplice, senza troppe pretese. Lo consiglio a chi ha voglia di gustarsi una lettura per certi versi avventurosa (soprattutto la prima parte) senza l’ansia di possibili colpi di scena sconvolgenti.
È la lettura perfetta per questo autunno ancora un po’ troppo caldo. 
C’è da dire che mi ha fatto venire una gran voglia di andare in Norvegia! 

Valutazione:

★★★/3

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