La prediletta. il diario della figlia di Sissi - Maria Valeria d'Asburgo

 


Casa editrice: Mgs Press
Pagine: 299
Prezzo: 22,00 €

Trama: 

Il diario di Maria Valeria (1868-1924) è una delle più importanti fonti storiche sulla vita di sua madre, l'imperatrice Elisabetta. Come scrive Flavia Foradini nell'introduzione, "le annotazioni dell'arciduchessa sono ineguagliabili fonti di informazione su carattere, abitudini, gusti e idiosincrasie di Sissi e si propongono come una sorta di dettagliato ritratto del suo divenire donna, madre e sovrana". Gli originali fanno parte di un archivio privato a tutt'oggi inaccessibile. Nell'Archivio Bavarese di Stato a Monaco, nel lascito dell'archivista e storico Richard Sexau, si trova tuttavia un estratto dall'assai voluminoso manoscritto, in un'affidabile copia dattiloscritta, che costituisce la base di questa edizione. Nel 1924 l'arciduchessa ricordava di aver distrutto parte dei suoi diari. I testi oggi accessibili comprendono l'arco di tempo che va dal 1878 al 1899. La presente edizione abbraccia anche il successivo periodo di lutto per la morte di Elisabetta - uccisa a Ginevra il 10 settembre 1898 dall'anarchico Luigi Lucheni - e termina il 16 aprile 1899. In occasione dell'incoronazione a Budapest, alla coppia imperiale era stato regalato il castello di Gödöllö, che da allora venne utilizzato dalla famiglia come residenza estiva ungherese. I soggiorni in Ungheria portarono nel matrimonio di Sissi e Francesco Giuseppe - benché temporaneamente - una nuova armonia: il 22 aprile 1868 nacque a Budapest la terza figlia. Con il battesimo nel castello di Ofen la bimba ricevette il nome di Maria Valeria, in riferimento alla sua nascita in Ungheria, poiché la zona orientale dell'antica provincia romana della Pannonia portava il nome "Valeria". Come nessuno dei precedenti figli, questa "bambina ungherese", "l'unica", come sarebbe stata presto chiamata, conquistò il cuore della madre. Maria Valeria potè vivere vicino a Sissi, ma ne condivise anche l'inquieta vita. Maria Valeria, quando aveva 29 anni, nel 1897 con oltre vent'anni d'anticipo, annunciava la prossima fine dell'impero: "Vi sono fermenti ovunque nella povera, poliglotta Austria, e il verificarsi di una rottura più grave e più gravida di conseguenze è certo solo una questione di tempo". I diari della prediletta in ultima analisi danno modo al lettore di conoscere l'indole di Sissi che con la sua avvenenza e il suo eccentrico modo di vivere ha finito col diventare un mito.

Recensione:

"A Possenhofen siamo andati subito dalla nonna e mi sono stupita di come era cerimoniosa con "l'imperiale nipote", tutta diversa che con noi, cosicché il povero Rodolfo mi ha fatto proprio pena su quel piedistallo da inavvicinabile Altezza, dove non giungono né il calore umano né la verità e dal quale lui per via della sua educazione non sa protendersi verso il basso, come invece sa fare nostro padre, che è sempre prima uomo e poi, per dovere, imperatore."

Qualche giorno fa ho concluso il viaggio attraverso le pagine del diario di Maria Valeria d'Asburgo, la figlia prediletta di Sissi. Mi è piaciuto tanto, veramente. È stata una lettura intima e diversa da moltissimi altri libri che ho letto su Sissi e sulla sua famiglia.

Il rapporto forte, forse un po' morboso tra Sissi e Valeria viene raccontato da quest'ultima in modo altalenante, a tratti soddisfacente e altre soffocante. 

“ L’esagerato amore della mamma grava spesso su di me come un debito inestinguibile, mi accuso di essere ingrata e mi spavento al pensiero che il felice focolare domestico - così almeno pare a me - non mi mancherà davvero, quando lo lascerò.”

Si legge di un Francesco Giuseppe non sempre austero, non sempre Imperatore ma anche padre. Viene scandagliato più o meno a fondo il rapporto tra i coniugi, rapporto in continuo mutamento e che sono negli ultimi anni trova un equilibrio e una comprensione, soprattutto dopo la morte di Rodolfo. Quel dolore così grande li avvicina facendo trovare loro conforto l’uno nell’altra.
Viene raccontato il rapporto tra quei fratelli così diversi eppure appartenenti alla stessa famiglia. Gisella e Rodolfo cresciuti assieme sono più uniti, Maria Valeria si accoda, vuole bene loro e in qualche modo anche se meno intensamente viene ricambiata. Forse i fratelli sono un po’ gelosi per le attenzioni che la più piccola ha ricevuto dalla madre al contrario loro che sono stati cresciuti praticamente dalla nonna, l’arciduchessa Sofia.

“ Povero fratello, anche lui ha un cuore caldo e bisognoso d’amore - perché mi ha abbracciata e mi ha baciata con tutto il trasporto di un vero amore fraterno - e mi ha stretta al cuore ancora e ancora - si sentiva che gli faceva bene che io gli dimostrassi il mio affetto, per tanto tempo quasi soffocato dalla timidezza.”

Leggendo questo diario ho avuto modo di comprendere di più i tormenti di Sissi, soprattutto dopo la morte di Rodolfo, e il perché di quel carattere forte e concreto di Francesco Giuseppe. Alla fine ho anche avuto modo di conoscere meglio Maria Valeria, per me passata sempre un po' in sordina.
Ho avuto l’impressione che questa figlia prediletta, la figlia ungherese, sia stata una roccia per Sissi sin dal suo primo vagito. Che sua madre in lei abbia visto l’occasione di riscatto, l’occasione di essere finalmente madre e non Imperatrice. In Maria Valeria Sissi ha messo tutta se stessa, apprensione e dolore compresi. La rendeva partecipe dei suoi turbamenti, dei suoi pensieri e delle sue stranezze. In fin dei conti è stata l’unica figlia che le sia appartenuta davvero. 
È una lettura veramente bella, profonda e a tratti complessa. Mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto vedere le cose da un'altra prospettiva e credo si possa definire una fonte attendibile per descrivere l’animo di Sissi nel corso della sua vita. Ho percepito il freddo cerimoniale di corte, come ogni persona appartenente alla famiglia reale fosse compita nel suo ruolo, tutti freddi e distaccati e poco avvezzi alle esternazioni. Maria Valeria, grazie all’ingenuità dei suoi anni e alla dolcezza del suo carattere, riesce ad ammorbidire la scorza di suo padre e di suo fratello fino ad ottenere un abbraccio e qualche tenerezza in più.
Il diario si interrompe poco dopo la morte di sua madre. Per lei, suo padre e la corte è un colpo troppo grande da affrontare. Maria Valeria trova conforto nella sua incrollabile fede, Francesco Giuseppe nel suo lavoro. 

“Papà stava ai piedi della grande scalinata di Schönbrunn e ci gettammo l’uno nelle braccia dell’altro. E per la prima volta riuscì a piangere, mi disse poi.” 

Questo mostra quanto Francesco Giuseppe ha amato sua moglie, quanto era legato a lei nonostante le sue fughe, nonostante le mancanze di entrambi. Il loro è stato un amore a prima vista, il colpo di fulmine tra due ragazzi giovani che si conoscevano appena. Forse un matrimonio poco riuscito ma che nell’Imperatore trovava basi profonde. Credo che il suo studio, il luogo dove passava la maggior parte del suo tempo, lo dimostri. I dipinti più celebri e intimi erano sempre sotto ai suoi occhi, anche mentre prendeva decisioni importanti. Per quanto l’Imperatore fosse un uomo tutto d’un pezzo qui abbiamo la dimostrazione di quanto fosse innamorato di sua moglie (fonte della foto qui).




Questo libro, tornato in commercio da poco, per chi è un appassionato è una lettura obbligatoria. Da una chiave di lettura diversa di fatti sconcertanti, permette di conoscere le dinamiche familiari che si instaurano all’interno delle mura delle Hofburg. Le simpatie, antipatie e le alleanze. Il tutto vissuto attraverso gli occhi della più piccola della casa, la più vicina all’Imperatrice.
È stata per me una lettura affascinante che riprendo in mano spesso, per rinfrescare la memoria, per ricordare come certi eventi sono stati vissuti in chiave più personale e una fonte essenziale per conoscere più da vicino la vera Sissi e non la figura istituzionale che tutti conoscono attraverso le sue numerose biografie.

Valutazione:

★★★★★/5

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