Acqua di sole - Bianca Rita Cataldi
Casa editrice: HarperCollins
Pagine: 333
Prezzo: 16,00 €
Trama:
Bari, anni Cinquanta. Le vite di una famiglia contadina di fiorai e di una ricca famiglia di profumieri sono destinate a incontrarsi in modo inatteso e irreversibile. Natale 1955, Bari e la Puglia sono coperte da una neve ghiacciata. A casa Gentile c’è subbuglio: sta per nascere una bambina. Sembra che qualcosa vada storto, ma il Signore fa la grazia e si può festeggiare. Anche perché lavorare è impossibile, a causa della neve non si può andare nei campi a curare i fiori che da generazioni danno da vivere ai Gentile. Così come danno da vivere ai Fiorenza, la più importante famiglia di profumieri di Bari. Ogni mese dalla città parte Adriano, primogenito di Claudio, il grande profumiere, e va dai Gentile per comprare i fiori da cui saranno tratte le essenze. Non è questo l’unico motivo, vuole vedere anche Margherita, suo amore segreto, moglie di Giulio Gentile, madre di Michele, un bambino di sette anni molto intelligente. Durante uno di questi viaggi Adriano porta sua figlia Teresa, che diventa subito amica di Michele. Il legame con Teresa e la precoce intelligenza di Michele faranno sì che la famiglia decida di mandarlo a studiare a Bari. Lì, oltre all'amica Margherita, Michele potrà conoscere Vittoria, ragazza dal carattere fiero e intraprendente...
Recensione:
“Più che la primavera, con il suo sbocciare e nascere e rinascere, era l’autunno la vera stagione degli inizi. Forse per un retaggio scolastico, o forse perché l’estate, nella sua ultima fase, portava già in sé il senso di una fine, si aveva l’impressione che con l’autunno arrivasse una nuova possibilità, l’opportunità di ricominciare.”
In questa uggiosa giornata di metà settembre mi trovo a sorridere di fronte alla copertina di questo libro al cui interno è racchiusa una storia che mi è piaciuta tantissimo! Non c’è un personaggio che non mi sia entrato nel cuore (..ok forse uno non l’ho amato alla follia), eppure nella loro diversità ogni componente della famiglia Gentile e Fiorenza ha caratterizzato questa bellissima storia!
Ci troviamo in Puglia, precisamente nel 1956. I Fiorenza, profumieri rinomati in città, hanno accordi commerciali con la famiglia Gentile, uomini semplici legati alla terra, ed è proprio durante uno di questi incontri che il destino cambierà ogni cosa. Teresa, la figlia di Adriano Fiorenza, stringe amicizia con Michele, figlio di Giulio Gentile.
Per il piccolo tutto cambia quando sua zia Maria, che non ha figli, prende a cuore l’istruzione del nipote e chiede ad Adriano Gentile di intercedere per lei per iscrivere Michele nella stessa scuola privata che frequenta sua figlia Teresa.
Inizialmente l’uomo acconsente con la remora dovuta alla situazione, non è certo che Michele sia in grado di farcela..eppure dovrà ricredersi e con il tempo comincerà a fare il tifo per quel bambino.
Comincia così una nuova avventura per Michele. All’inizio non è facile. Chiunque si avvicini a lui si rende conto che viene dalla campagna, lo prendono in giro, dicono che puzza di capra. All’inizio ci resta male ma poi decide di rimboccarsi le maniche, di fare più fatica dei suoi compagni per raggiungere i suoi obiettivi. Ce la mette tutta quel bambino che vuole dimostrare chi è.
Per fortuna durante la ricreazione c’è Teresa, la sua unica vera amica, ma c’è anche Vittoria, cugina di quest’ultima, che non ha lo stesso carattere dolce, anzi..
Comincia così questa storia famigliare che tiene incollati alle pagine. Bianca Rita Cataldi con la sua scrittura semplice e magnetica riesce a creare una storia che funziona e non annoia. Da spazio a tutti i personaggi caratterizzandoli per bene ed introducendoli nella storia al momento giusto. Un po’ alla volta scopriamo segreti e misteri legati a diversi personaggi. Pensieri ed immagini che devono rimanere silenti, anche se a volte è difficile tenere tutto dentro di sé quando si fa parte di una famiglia allargata.
Cosa mi è piaciuto di questo libro? Praticamente tutto.
L’amicizia bella e genuina tra Michele e Teresa. L’animo dolce di Adriano che è disposto a ricredersi e a premiare quel bambino così lontano dalla società che frequenta. Il cameratismo tra cognate, sia di buona famiglia che di campagna, e l’importanza che viene data allo studio e alla lettura.
Mi sono sentita avvolta da questa storia, dal calore del focolare sempre acceso in cucina, dai sorrisi di Suor Gervasia che sa che Michele può fare di più e lo sprona in tutti i modi.
È la saga familiare nel significato più vero del termine. È proprio ciò che intendo io quando parlo di questo genere di libri, è ciò che spero di trovare sempre.
È una storia dolce che sa di sconfitta ma anche di vittoria.
Consiglio questa lettura a tutti coloro che vogliono sentirsi parte di due famiglie diverse tra loro eppure allo stesso tempo simili.
Non è un libro fine a sé stesso e da poco è stato pubblicato anche il seguito che spero di leggere presto. Un motivo in più per cominciare questa lettura, la certezza che incontreremo ancora questi personaggi ai quali è facile affezionarsi!
Valutazione:
★★★★★/5
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