Caterina d’Aragona - Alison Weir

Casa editrice: Super Beat
Pagine: 654
Prezzo: 19,00 €

Trama:

Inghilterra, 1501. In piedi sul ponte della nave, con le ciocche di capelli rosso e oro che le sferzano il viso, Caterina d'Aragona, figlia di Ferdinando il Cattolico e d'Isabella di Castiglia, scruta con trepidazione la costa inglese, domandandosi cosa le riserverà il futuro. Promessa sposa dell'erede al trono, il Principe Arturo, Caterina sa che sarà suo dovere dimenticare la Spagna e adeguarsi agli usi e costumi del nuovo regno, di cui un giorno sarà regina. Giunta a Londra, tuttavia, la giovane fatica a mascherare lo sgomento quando si trova davanti il futuro marito: Arturo è gracile e smunto e, alla luce fioca delle candele, Caterina nota che le gote non sono affatto rosee, come apparivano nel ritratto che le ha donato, bensì bianche, accese solo da un rossore febbrile. Ben diverso da Arturo è il fratello minore, il Principe Enrico, di stazza robusta e innegabile fascino, capace di suscitare in Caterina un inspiegabile turbamento, quel turbamento che sempre si prova dinnanzi a coloro che ci sono destinati. Otto anni dopo sarà infatti Enrico, salito al trono come Enrico VIII, a sposare Caterina, e con lei regnerà per sedici anni, prima che l'arrivo a corte della seducente e intrigante Anna Bolena, intenzionata a fare breccia nel cuore del re, muti le sorti del regno, segnando per sempre il futuro di Caterina. Imprigionata da Enrico nel castello di Kimbolton, ripudiata e spogliata di ogni privilegio, Caterina non rinuncerà mai a farsi chiamare Regina, mentre intorno a lei andrà raccogliendosi un notevole ancorché violentemente represso consenso popolare... Attraverso pagine capaci di evocare un mondo perduto pieno di splendore e brutalità, e una corte in cui l'amore ― o il gioco dell'amore ― dominava su tutto, Alison Weir dà vita a un romanzo storico sulla tumultuosa vita della Regina Caterina d'Aragona, sposa devota fino alla fine e unica «vera» moglie di Enrico VIII.

Recensione:

Finalmente Agosto sta finendo portando con se un’estate lunga e calda che non mi ha permesso di leggere poi molto. Ho letto poco, ma quel poco è stato fortunatamente buono. Tutti titoli avvincenti, interessanti e ben scritti. 
“Caterina d’Aragona” parla, ovviamente, della prima moglie di Enrico VIII. La storia comincia quando lei è una giovane sposa speranzosa che lascia la sua amata Spagna per andare in sposa ad Arturo, fratello di Enrico, primogenito del re d’Inghilterra. Porta con se tante speranze, la sua incrollabile fede e l’esempio di una madre che è stata in grado di governare il suo paese nel modo migliore. Porta con se la sicurezza di poter essere come lei e di poter dare alla nazione una sana discendenza. 
Quando arriva in Inghilterra si rende presto conto che forse le sue aspettative erano troppo alte. Arturo si presenta come un ragazzo malaticcio, poco incline alla vita di corte e troppo preso ad occuparsi dei suoi malanni. È un ragazzo fragile che  non era pronto per sposarsi. 
Nonostante questo i due convolano a nozze ma dopo cinque mesi Caterina si trova vedova in un paese estraneo e senza un erede. La sua è una posizione scomoda perché il padre non ha ancora versato l’intera dote della figlia e perché lo scacchiere politico è in continuo divenire, l’Inghilterra non è certa che l’infanta spagnola possa essere ancora utile. Dopo sette anni di incertezza e infinita pazienza (e dopo la morte del re d’Inghilterra) Caterina ed Enrico si sposano. Lei è più grande di lui ma questo non rappresenta un problema poiché il nuovo re è innamorato da sempre di Caterina. Dopo il matrimonio e l’incoronazione cominciano a vivere la loro vita assieme. Caterina rimane incinta subito e oltre ad essere marito e moglie sono anche due consorti animati da buone idee ed affiatati. Nulla sembra disturbare questo equilibrio..fino a quando Caterina non partorisce un bambino morto, e poi un altro, un altro sopravvive 52 giorni. Di sette gravidanze solo una figlia sopravvive e si chiama Maria.
Per Enrico VIII comincia uno dei periodi più brutti della sua vita, probabilmente l’inizio della rovina e di tutto ciò che seguirà nel tempo. Il peggio arriva quando all’orizzonte compare Anna Bolena e da quel momento non sarà più come prima..
La storia è storia e non si può cambiare ma apprenderla o rinfrescarla tramite un libro ben scritto è sempre piacevole.
Alison Weir si può definire come una delle scrittrici di romanzi storici più brava nel panorama attuale, assieme a Elizabeth Chadwick per me. 
La scrittura è piacevole, per niente leziosa o noiosa e nella narrazione riesce ad includere tutti i fatti storici più o meno importanti accaduti ai personaggi. Sono arrivata alla fine del libro senza quasi rendermene conto ringraziando questa lettura per le sfumature, per i punti di vista dei personaggi e per le dinamiche che mi sono sfuggite prima.
Il libro è diviso in tre parti. 
Nella prima parte di racconta la storia di Caterina dal suo arrivo in Inghilterra fino al matrimonio con Enrico. La seconda parte racconta la sua storia come Regina e nella terza parte assistiamo allo scisma d’Inghilterra. Il ritmo è incalzante in tutte e tre le parti, forse l’ultima è più lenta a causa degli avvenimenti storici. Caterina veniva spostata da una residenza all’altra, le era impedito di vedere la figlia e aveva una corrispondenza segreta con il suo rappresentante spagnolo in terra inglese. È stata la meno accattivante tranne nelle ultime venti pagine dove la vera natura cristiana di Caterina e l’amore che continuava a nutrire per il re nonostante tutto sono venuti fuori. In quel momento ho capito veramente la grandezza di una donna che si è arresa solo davanti a Dio.
Dalla lettura è emerso quanto Caterina sia stata messa a dura prova nella sua vita. Nulla è mai stato facile per lei. Solo i primi anni di matrimonio perché viveva nell’illusione che un figlio sano sarebbe sopravvissuto dalle sue molte gravidanze. Eppure, nonostante il dolore, nonostante il voltafaccia del re, nonostante la cattiveria diAnna Bolena nei suoi confronti e in quelli della figlia Maria, Caterina ha sempre agito per il meglio nei confronti del re. La sua fiducia incrollabile come la lealtà nei confronti di quell’uomo che ha cercato di disfarsi di lei in ogni modo mi ha commosso.
Caterina è una donna forte e coraggiosa. È consapevole che nelle sue vene scorre il sangue di sua madre, è consapevole di essere dalla parte del giusto e attraverso la sua incrollabile fede sfida Enrico e chiunque provi a detronizzarla. 
Lei è la vera regina e lo dimostrerà fino alla fine. E secondo me Enrico VIII, alla fine della sua vita, in cuor suo saprà esattamente chi era tra le sue moglie l’unica, vera e legittima regina d’Inghilterra.
Consiglio questo romanzo a coloro che apprezzano il periodo storico o che vogliono perdersi in un romanzo ben fatto, che descrive con credibilità e in modo dettagliato la vita e le vicende dell’epoca.
Leggerò sicuramente il seguito nonostante nutra una certa avversione nei confronti di Anna Bolena da sempre. Sono certa che anche il secondo volume saprà stupirmi esattamente come ha fatto questo.

Valutazione: 

★★★★/5

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