La segnatrice - Elena Magnani
Casa editrice: Giunti
Pagine: 407
Prezzo: 18,00 €
Trama:
Siamo nel 1944, gli Alleati procedono verso il nord d’Italia e per i partigiani si tratta di resistere alle ultime rappresaglie tedesche. È quello che succede a Piazza al Serchio, dove si insedia una squadra di nazisti, mentre i giovani, nascosti nei boschi, tentano di sabotarli. La loro arma segreta: Anna, occhi neri e vivaci, che è entrata a far parte della resistenza e si è infiltrata come spia nel comando tedesco locale. Il suo compito è ingraziarsi il tenente Matthias Von Bauer, un uomo indurito dalla guerra e da grandi delusioni, e passare informazioni ai compagni. Inizialmente Anna vorrebbe maldocchiarli tutti quei tedeschi arroganti, ma come Segnatrice deve solo praticare il bene. Da anni infatti, ogni vigilia di Natale, la zia le tramanda questa pratica segreta che permette ai prescelti di guarire corpi e anime attraverso speciali gesti e preghiere. Solo chi ha un animo puro e sente dentro di sé il desiderio di curare e di aiutare il prossimo può portare avanti questa tradizione. Ma non è sempre così facile gestire questo dono, capire qual è il confine tra il bene e il male e non rompere un delicato equilibrio. Soprattutto quando la guerra minaccia la tua famiglia, soprattutto quando l’amore nasce dove non deve e il futuro è più incerto che mai. Un romanzo potente, che ci trasporta nel periodo più buio e allo stesso tempo più luminoso della nostra storia: la Resistenza, che fa da sfondo a vicende ricche di fascino ed emozione e a un intreccio di sentimenti contrastanti.
Recensione:
“Siamo tuti figli di qualcuno, fratelli, sorelle, amici. Parliamo lingue diverse, cuciniamo in modo diverso” e indicò il piatto vuoto “ma proviamo tutti lo stesso dolore”.
Quando ho chiuso questo libro ho guardato la copertina cercando di mettere insieme i pensieri, di dare un senso a tutto ciò che mi passava per la mente. Ci ho pensato un po’ ma non è cambiato poi molto. La realtà è che questo libro voleva essere qualcosa di più ma si è trasformato in una storiella d’amore tra una partigiana ( anche se non la definirei esattamente così ) e un generale nazista.
La protagonista è Anna, una giovane ragazza determinata e testarda con il dono della segnatura tramandata da sua zia. La segnatura è la capacità di aiutare le persone attraverso preghiere, infusi e decotti. Le segnatrici hanno un codice, delle regole da rispettare per evitare di frapporsi con i piani che Dio ha destinato per ognuno di noi.
La tranquillità del paese viene interrotta dall’arrivo di una squadra di nazisti che hanno il compito di tenere libere le vie di fuga. Gli alleati sono in arrivo e la guerra ormai è agli sgoccioli. Tra questi soldati c’è Matthias un bel ragazzo giovane che porta dentro di sé delle ferite che vuole dimenticare e, soprattutto, riscattare.
I due si avvicinano per motivi ben specifici. Lei vuole scoprire tutto ciò che riesce per riferire ai partigiani ogni mossa dei nazisti. Lui cerca un aggancio tra i partigiani e sa che suo fratello è uno di questi.
Il risultato? Che un po’ alla volta smettono di vedersi come nemici, che contro ogni aspettativa si insedia nel loro cuore qualcosa di più profondo della semplice simpatia. Si innamorano..e non potrebbe accadere cosa peggiore.
Devo ammettere che mi dispiace non promuovere completamente questo libro. Era cominciato bene, sembrava avvincente. Aveva, insomma, tutte le carte in regola per essere una lettura piacevole. A mano a mano che procedevo però mi sono resa conto che certi dettagli sembravano strani, stridevano con il contesto storico.
È mai possibile che una ragazza per di più così giovane potesse andare in giro a suo piacimento nella notte, con il coprifuoco, e con bande di nazisti armate fino ai denti?
È possibile, inoltre, che i partigiani facessero avanti e indietro su e giù per i monti, rischiando la loro vita, per tornare qualche ora a casa?
Già queste due cose mi hanno lasciato perplessa, così come il totale disinteressamento della madre di Anna in ciò che faceva la figlia. Da quello che si legge il loro rapporto non è dei migliori, ma se non vuole salvare sua figlia almeno se stessa e i nipoti, no?
Non so, da questo punto di vista mi è sembrato troppo inverosimile, troppo al di fuori della realtà per il contesto storico raccontato.
Per il resto il libro si presenta esattamente così com’è: una storia d’amore travagliata.
Quindi, consiglio questo libro a chi preferisce focalizzarsi sulla storia di Anna e Matthias ( dal finale troppo prevedibile!) e non su tutto il resto. Perché in questo libro c’è molto romanticismo e a parer mio poco eroismo.
Valutazione:
★★★/5
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