La tentazione di essere felici - Lorenzo Marone
Casa editrice: Longanesi
Pagine: 268
Prezzo:14,90 €
Trama:
Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c’è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d’aiuto negli occhi tristi di Emma… I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo formidabile romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità
Recensione:
“Quello che siamo svanisce col corpo, quello che siamo stati, invece, rimane custodito nei nostri cari, in Sveva mi sembra di rivedere un po’ Caterina, proprio come a un certo punto sul volto di mia madre ho ritrovato il nonno. Chissà se un domani i anch’io tornerò in superficie grazie a un movimento, un’espressione, un sorriso di mia figlia. E chissà di chi saranno gli occhi che se ne accorgeranno.”
Comincia così questa recensione che si è fatta attendere. Ho dovuto lasciare fluire le emozioni, incanalare i pensieri e dare il giusto filo conduttore a questa storia che mi è piaciuta davvero molto. Conosco la penna di Lorenzo Marone. Ho apprezzato le sue opere più recenti e così ho deciso di colmare la mia lettura leggendo questo libro.
Cesare è il protagonista di questa storia. Un vecchio cinico che sembra conoscere ogni sfaccettatura della vita e che giustifica i suoi comportamenti dicendosi che la sua età gli permette di avere una cerca condotta non sempre morale. Ha due figli con i quali dialoga poco e male. Sveva e e Dante. La prima è una donna in carriera sposata con un figlio, il secondo è omosessuale e non ha il coraggio di confessarlo a suo padre.
Perché i loro rapporti sono così tesi? Perché Cesare non è sempre stato un padre modello, assente quanto bastava, anche quando si trovava nella stessa stanza con sua moglie. Un egoista preso da se stesso, credo si possa definire così.
Lui è consapevole delle sue mancanze e sa che il tempo perso non si può recuperare, così come lo sanno i loro figli e accettano la situazione così com’è.
Attorno a Cesare girano altri personaggi che conosceremo durante la lettura. Eleonora, gattara vicina di casa, Marino amico che abita a pochi piani di distanza e Rossana che placa i suoi appetiti amorosi.
Ad un certo punto entra in scena Emma, anch’essa vicina di casa. Giovane e sposata. Una donna solitaria che sorride poco e non guarda in faccia. Schiva. Non è una questione di carattere, la sua si può definire sopravvivenza e a mano a mano che si procede con la lettura si capirà il perché.
Perché leggere questo libro? Perché è un insegnamento continuo. Nonostante l'iniziale perplessità che può suscitare Cesare a mano a mano che si prosegue con la lettura si vede un cambiamento un lui. Dal cinico uomo solitario pagina dopo pagina accusando un colpo dopo l'altro Cesare si rende conto di non essere solo ciò che dimostra ma che dentro di sé c'è un abisso di cose non dette o fatte. Ci sono sogni infranti, la vita di un uomo che avrebbe voluto fare tante cose. Strade non intraprese o lasciate perché troppo presto si è trovato marito e padre.
E se non avesse conosciuto sua moglie, come sarebbe stato Cesare? Me lo sono chiesto diverse volte e secondo me non sarebbe cambiato nulla. Ci sarebbe stata un'altra Caterina, altri due bambini con nomi diversi e la stessa indole indomita del protagonista.
È il racconto di un uomo che alla fine deve fare i conti con la realtà e con ciò che le è rimasto. È Emma la chiave di volta. È quella ragazza che lo farà uscire dal suo guscio e lo farà scontrare con la realtà. È grazie a lei se Sveva e Dante ritroveranno un padre, se lui rivolgerà con il pensiero a sua moglie chiedendosi e chiedendole tante cose. Una mutazione in Cesare giusta.
Questo libro mi è piaciuto proprio per la pontaneità del protagonista e per le tantissime perle scritte in quelle pagine fitte di una storia piacevole.
Consiglio questo libro a tutti, molto semplicemente. Lo consiglio per le tematiche trattate, per l'ironia, per la delicatezza. E per il messaggio forte racchiuso in queste 268 pagine. Ovvero: la tentazione di essere felici.
Valutazione:
★★★★/5
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