La fortuna - Valeria Parrella
Casa editrice: Feltrinelli
Pagine: 139
Prezzo: 16,00 €
Trama:
Il prodigio viene dalla terra, e scuote aria e acqua. Dal cielo piovono pietre incandescenti e cenere, il mare è denso e la costa sembra viva, ogni mappa disegnata è stravolta, i punti di riferimento smarriti. Lucio ha solo diciassette anni e ha seguito l’ammiraglia di Plinio il Vecchio nel giorno dell’eruzione del Vesuvio, ma non può sospettare che il monte che conosce da sempre sia un vulcano. Per quel prodigio mancano le parole, non esiste memoria né storia a rassicurare. Nascosta dalla coltre rovente c’è Pompei, la città che ha visto nascere Lucio e i suoi sogni, dove ancora vivono sua madre, la balia, gli amici d’infanzia, dove ha imparato tutto ciò che gli serve, adesso, per far parte della flotta imperiale a dispetto del suo occhio cieco – anzi, proprio grazie a quello, che gli permette di vedere più degli altri, perché “un limite è un limite solo se uno lo sente come un limite, sennò non è niente”. E mentre Lucio tiene in mano, per quanto la Fortuna può concedere, il filo del suo destino, ecco che Pompei torna a lui presente e più che mai viva, nel momento in cui sembra persa per sempre, attraverso i giochi con le tessere dei mosaici, i pomeriggi trascorsi nei giardini o nelle palestre, le terme, il mercato, i tuffi in mare e le gite in campagna, le scorribande alla foce del fiume. La sua intera giovinezza gli corre incontro irrimediabilmente perduta, eppure – noi lo sappiamo – in qualche modo destinata a sopravvivere. Insieme a Lucio, una folla di personaggi, mercanti, banchieri, matrone, imperatori, schiavi, prostitute e divinità, si muove tra le pagine di un romanzo sorprendentemente attuale, in cui niente è già visto: piuttosto ciò che conoscevamo del mondo classico ci appare in un aspetto nuovo, moderno e intimo.
Recensione:
Che strano libro che ho appena finito. Particolare, sicuramente non una lettura leggera e di evasione.
È la storia di Lucio, un ragazzo patrizio che vive a Pompei. Non ci vede da un occhio e questo non è un difetto perché gli permette di riconoscere i suoni, di "vedere" molto di più rispetto a chi due occhi per sani li ha.
Lucio non vuole intraprendere una carriera politica, il suo sogno è vivere su una nave. Seguirne le rotte, lasciarsi cullare dal mare.
Inizialmente suo padre non gli permette di fare questo. Lo manda a Roma a studiare. Ed è proprio a Roma che Lucio cresce, fa le sue esperienze, incontra il primo amore. Tutto questo non gli basta però e alla fine riesce a convincere suo padre che la cosa migliore è abbracciare la via del mare.
Sarà quella una decisione che probabilmente gli salverà la vita perché nel frattempo il Vesuvio si sveglia e decreta la fine della città di Pompei.
Come dicevo prima questo non è un libro immediato. Non c'è la semplice narrazione dei fatti. Lo definirei più un diaro intimo del protagonista. Dalla giovinezza all'età adulta (18 anni). Pagina dopo pagina si vede un cambiamento in Lucio, la sua crescita mescolata all'incertezza.
È un libro particolare che racconta della fine di Pompei, del "prodigio", di quel fungo nero che rende tutto nero, dove i raggi del sole non riescono a filtrare.
Devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di diverso. Una narrazione più concreta e meno astratta. Troppe volte i fatti si mescolavano con i pensieri del protagonista senza una definizione. Senza capire dove finisse un discorso e cominciasse l'altro.
Sicuramente non è un libro che va letto tutto d'un fiato. Va capito, un po' digerito perché altrimenti viene ad essere sottovalutato.
Probabilmente l'intenzione di Valeria Parrella non era solo quella di raccontare la vita di un adolescente e il suo scontrarsi con la realtà. C'è storia, c'è filosofia e stralci di vita vera. Un modo diverso per approcciarsi ad un'epoca storica molto lontana da noi ma che può essere affascinante.
Mi è piaciuto? Non del tutto.
Lo consiglierei? Mah..forse per i ragazzi delle superiori che vogliono approfondire il paragrafo di storia striminzito dove si racconta di questa tragedia.
Valutazione:
★★/5
Commenti
Posta un commento