Niente caffè per Spinoza - Alice Cappagli



Casa editrice: Einaudi
Pagine: 278
Prezzo: 17,50€

Trama: 

Quando all'ufficio di collocamento le propongono di fare da cameriera e lettrice a un vecchio professore di filosofia che ha perso la vista, Maria Vittoria accetta senza pensarci due volte. Il suo matrimonio sta in piedi «come una capannuccia fatta con gli stuzzicadenti» e tutto, intorno a lei, sembra suggerirle di essere arrivata al capolinea. Il Professore la accoglie nella sua casa piena di vento e di luce e basta poco perché tra i due nasca un rapporto vero, a tratti comico e mordace, a tratti tenero e affettuoso, complice. Con lo stesso piglio livornese gioioso e burbero, Maria Vittoria cucina zucchine e legge per lui stralci di Pascal, Epitteto, Spinoza, Sant'Agostino, Epicuro. Il Professore sa sempre come ritrovare le verità dei grandi pensatori nelle piccole faccende di economia domestica e Maria Vittoria scopre che la filosofia può essere utile nella vita di tutti i giorni. Ogni lettura, per lei, diventa uno strumento per mettere a fuoco delle cose che fino ad allora le erano parse confuse e raccogliere i cocci di un'esistenza trascorsa ad assecondare gli altri. Intorno c'è Livorno, col suo mercato generale, la terrazza Mascagni e Villa Fabbricotti, le chiese affacciate sul mare. E una girandola di personaggi: gli amici coltissimi del Professore, la figlia Elisa, la temibile Vally, cognata maniaca del controllo, la signora Favilla alla costante ricerca di un gatto che le ricorda il suo ex marito, i vecchi studenti che vengono a far visita per imbastire interminabili discussioni. E poi Angelo, ma quello è un discorso a parte. A poco a poco Maria Vittoria e il Professore s'insegneranno molto a vicenda, aiutandosi nel loro opposto viaggio: uno verso la vita e l'altro – come vuole l'ordine delle cose – verso la morte. Senza troppi clamori, con naturalezza, una volta chiuso il libro ci rendiamo conto che la lezione del Professore sedimenta dentro a tutti noi: dai libri che amiamo è possibile ripartire sempre, anche quando ogni cosa intorno ci dice il contrario.

Recensione:

"Però ormai sono vecchio, m'illudo di trattenere il tempo in piccoli rimasugli di cui posso ancora sentire il sapore. Ma, come vede, neppure il sapore mi resta.. "

Non è il primo libro che leggo di Alice Cappagli. Avevo letto "Ricordati di Bach" ed ero rimasta un po' perplessa e delusa. "Niente caffè per Spinoza" è un libro completamente diverso, più profondo e delicato. 
È la storia di una donna, Maria Vittoria, che viene assunta per leggere ad un professore ormai anziano ed ipovedente. Deve prendersi cura di lui e oltre a tenere in ordine la casa e preparargli dei pasti caldi legge i passi dei libri che il Professore richiede.
A mano a mano che si legge questo libro si  evince una cosa ovvero che non è Maria Vittoria a prendersi cura dell'anziano signore ma il contrario.
A furia di leggere capitoli e paragrafi lui, attraverso la memoria e le sue conoscenze, aiuta la donna a capirsi e a trovare il coraggio di uscire da un matrimonio tossico, di allontanarsi da un uomo sbagliato che non la ama. Da una situazione soffocante che non le permette di essere se stessa.
È grazie al potere dei libri, della filosofia e della conoscenza che Maria Vittoria decide di prendersi cura di sé stessa e della sua anima e di cercare un futuro migliore.
Attraverso dei paragrafi di Pascal, di Spinoza e di Epitetto (ne cito solo alcuni) il Professore riesce a sminuire le situazioni più difficili, riesce a comprendere ciò che accade o a spiegare agli altri ciò che sente. È consapevole che il suo tempo stia volgendo al termine ma vive ciò che gli resta circondato dai suoi libri, dai suoi affetti e dai suoi amici. 
Leggendo questo libro ho provato molta tenerezza nei confronti del Professore e dei suoi amici, pronti a disquisire di una moltitudine di temi e passare così le loro giornate, perdendosi nella cultura e nelle loro idee. Ho provato una grande solidarietà per Maria Vittoria proprio perché il suo percorso all'interno della narrazione è stato bello, un progresso lineare. Una farfalla che esce dal suo bozzolo con più consapevolezze e meno paure. Si avvicina ai libri e alla lettura e qualunque lettore può dire che i libri salvano a modo loro. Ed è esattamente ciò che succede a lei.
Questa lettura mi è piaciuto davvero tanto, la storia funziona e la scrittura è scorrevole. Il Professore potrebbe essere chiunque, così come Maria Vittoria. I due personaggi potrebbero coesistere dentro ognuno di noi senza l'esatta consapevolezza che sia vero. 
In alcuni passi attraverso la filosofia si riesce a sdrammatizzare anche le situazioni più gravi, perfino rendere più accettabile la morte. Credo sia proprio questo il punto forse di questo libro. La capacità di dimostrare costantemente il potere curativo delle parole, cosa che mi ha sempre affascinato e aiutato in certi momenti difficili.
Questo libro mi è piaciuto davvero tanto. Lo definirei un balsamo per l'anima e una lettura per chi si sente smarrito e ha bisogno di ritrovare la bussola. O per chi, semplicemene, vuole immergersi in una storia dolce e commovente.

Valutazione: 

★★★★/5

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