Lo scrigno della memoria - Kathryn Hughes


Casa editrice: Nord
Pagine: 432
Prezzo: 19,00 €

Trama:

Esistono vite senza rimpianti? Forse sì, pensa Candice, durante i festeggiamenti per il centesimo compleanno di Jenny. Di tutti gli ospiti della casa di riposo, Jenny è quella cui lei si è affezionata di più, sempre serena, soddisfatta, appagata. Eppure, quella sera, di ritorno nella sua stanza, l'anziana mostra a Candice uno scrigno con dentro un fascio di vecchie lettere e un ciottolo raccolto su una spiaggia lontana. Ciò che è accaduto su quella spiaggia è un peso che da troppo grava sulla sua coscienza e, ora che la fine è vicina, Jenny ha bisogno di chiudere finalmente i conti col passato. Quindi chiede a Candice di accompagnarla in Italia, là dove tutto è iniziato, e lei accetta di buon grado: quel viaggio potrebbe essere l'occasione giusta per prendere le distanze da un'esistenza monotona, dalle difficoltà economiche e da un fidanzato fin troppo possessivo. E così, passo dopo passo, Candice si ritrova a raccogliere i frammenti di una storia scritta nella polvere della guerra, la storia di una ragazza accecata dall'amore, di un uomo idealista e irascibile, e dell'istante che ha cambiato tutto. Perché quando un legame diventa tanto stretto da risultare soffocante, è il momento di scegliere se sacrificarsi o ribellarsi, subire o reagire. E presto, seguendo le orme di Jenny, anche Candice sarà costretta a fare una scelta definitiva...


Recensione:

Mi aspettavo da questo libro una classica storia d'amore travagliata a causa della seconda guerra mondiale.
Non è andata propriamente  così. L'autrice, di cui non ho letto "La lettera", in queste 428 pagine ha messo così tanta carne al fuoco che è difficile fare un riepilogo all'altezza di tutte le emozioni che ho provato.
Comincio questa recensione dicendo che non è il libro più bello che abbia letto fino ad ora ma non è nemmeno un libro dimenticabile. Lo definirei piacevole, in grado di intrattenere senza annoiare (anche se ho provato un grande odio per il personaggio di Nico, e quindi di Jenny in certe fasi del racconto).
Lo scrigno della memoria racconta la storia di Jenny e Louis, due fratelli che scappano dal paese in cui vivono per rifugiarsi in una fattoria del Galles dove la guerra sembra lontana, dove possono sopperire al razionamento grazie ai frutti della terra.
Ad accoglierli nella loro dimora sono Del, Bryn e il loro figlio Lorcan. La loro idea era di adottare due robusti ragazzi per avere un aiuto nei campi ma a mano a mano che il tempo passa Jenny e Louis si dimostrano un aiuto prezioso nonostante le loro fragilità. 
E così comincia per loro una nuova vita dove, nonostante le ristrettezze, non manca nulla.
A mano a mano che il tempo passa Lorcan si innamora di Jenny ma purtroppo non viene ricambiato (ed è qui che mi sono trovata profondamente in disaccordo con la protagonista) perché la bella ragazza si innamora dell'italiano Nico.
Comincia così un triangolo amoroso che porterà alla tragedia vera e propria, quando l'Italia entrerà in guerra contro la Germania e quindi la famiglia di Nico è un nemico di guerra...
Il libro è suddiviso in due piani temporali. Il presente (2019) e il passato. Vediamo quindi una Jenny centenaria raccontare la sua vita a Candice, la ragazza che si prende cura di lei in casa di riposo. Candice sta affrontando un momento difficile della sua vita. È succube di un ragazzo sbagliato e lavora come una matta per mettersi da parte dei soldi per inseguire i suoi sogni.
Le chiacchierate con Jenny sono una boccata d'aria per lei, un modo per evadere. Per la vecchina centenaria un modo per non perdere la memoria. Candice acconsente ad accompagnare la donna in Italia per una commemorazione, per far sì che quest'ultima possa fare pace con sé stessa e la sua coscienza.
Questo viaggio sarà importantissimo per entrambe, per motivi ben diversi e porrà la parola fine a certe vicende cominciate nel passato e non concluse.
È stata una lettura piacevole che ha toccato diversi temi importanti che sembra difficile riunire all'interno di una stesso libro: resistenza italiana, esilio, violenza domestica..
Un calderone in cui l'autrice ha buttato tutto dentro dando un degno finale ad ogni piccola storia collaterale a quella principale.
Facendo un bilancio il libro mi è piaciuto. Non ho sopportato la scelta di Jenny ma il personaggio ha avuto la capacità di riscattarsi a mano a mano che proseguivo con la lettura.
Ho trovato un po' surreale la descrizione di una Jenny centenaria in grado di sorseggiare un bel bicchiere di bollicine senza alcun effetto collaterale, come la capacità di partire dal Galles per andare in Italia. 
Al di là di queste mie perplessità personali la lettura mi è piaciuta. È stata in grado di intrattenermi con diversi colpi di scena.
Lo definirei un libro piacevole e senza troppe pretese. 

Valutazione:

★★★/5

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