Il processo Mitford - Jessica Fellowes
Casa editrice: Neri Pozza
Pagine: 318
Prezzo: 18,00 €
Trama:
Inghilterra, 1932. Una fede d’oro brilla alla mano sinistra di Louisa Cannon, il segno tangibile che la dama di compagnia di casa Mitford, è finalmente convolata a nozze con Guy Sullivan, sergente del Dipartimento d’investigazione criminale di Londra. Louisa non sta nella pelle, dopo anni al servizio dei Mitford, può finalmente congedarsi dall’illustre famiglia e, visto che Guy le ha pagato un corso di stenografia, trovare magari lavoro negli uffici del Tribunale. Così, quando Nancy, l’audace e socievole primogenital dei Mitford, le propone di accompagnare in una crociera di tre settimane Lady Redesdale, Diana, Unity e Decca, Louisa non esita a declinare con fermezza l’invito. Lo scopo di Nancy è chiaro: allontanare Diana dal suo amante, Sir Oswald Mosley, il fondatore dell’Unione britannica dei fascisti, l’impenitente donnaiolo che la scrittrice di casa Mitford ha battezzato Sir Orco. Tuttavia, quando uno sconosciuto col mento lungo e la carnagione giallastra si presenta al cospetto di Louisa e, a nome del governo britannico, le rivolge lo stesso invito, la ex dama di compagnia di casa Mitford non può fare altro che ascoltare e assentire. Il governo ha bisogno che lei parta per la crociera e sorvegli Diana Guinness e sua sorella minore, la signorina Unity Mitford, entrambe iscritte all’Unione britannica dei fascisti, annotando ogni loro incontro, ogni movimento insolito. Ne va della salvezza della Gran Bretagna. A bordo della Princess Alice, una delle navi più recenti della Empire Line, Louisa cerca di tenere fede al suo impegno per la salvezza del paese. Tra partite di bridge e passeggiate sul ponte osserva con cura ogni minimo gesto delle due sorelle. Il viaggio prende tuttavia una piega amara e inaspettata quando un passeggero, Joseph Fowler, viene trovato brutalmente assassinato nella sua cabina. Tornati a Londra, il caso è affidato all’avvocato Tom Mitford e Louisa, suo malgrado, si ritroverà coinvolta nell’indagine… Quarto capitolo della fortunata serie dei Delitti Mitford, Il processo Mitford vede nuovamente protagoniste le leggendarie sorelle Mitford nell’Inghilterra degli anni Trenta, anni di furori ideologici, tradimenti, passioni proibite e giochi pericolosi.
Recensione:
POICHÉ È IL QUARTO LIBRO DI UNA SERIE POTREBBERO ESSERCI SPOILER.
La storia si apre con Louisa e Guy coniugi felici e pronti a cominciare una nuova vita insieme in una Londra divisa da fazioni politiche. Le idee fasciste ed estremiste che partono dalla Germania cominciano ad infettare anche il Regno Unito destando non poche preoccupazioni.
È proprio a causa di queste idee che Louisa viene contattata da un agente segreto britannico per spiare Diana e Unity, le due sorelle Mitford simpatizzanti per Hitler e le sue idee. Lo scopo di Louisa è capire se ci sono dei contatti tra i due paesi e in che forma tenendo all’oscuro il marito.
La ragazza accetta di accompagnare le due sorelle e la madre in una crociera che ha lo scopo di allontanare Diana dal fallimento del suo matrimonio e Unity dal furore delle idee fasciste.
La crociera si rivelerà tutt'altro che utile ed efficace. A bordo avverrà un omicidio sul quale Guy indagherà assieme a Louise. Guy perché si trova a bordo? Perché vuole passare del tempo con sua moglie e approfitta di un paio di giorni di ferie.
Chiudendo questo libro sono rimasta un po' con l'amaro in bocca.
Gli altri tre mi erano piaciuti questo mi ha lasciato perplessa. Non ho ritrovato la genialità e la penna dei precedenti tre romanzi.
La storia non mi ha entusiasmato. L’inizio prometteva bene. L'idea che Louisa lavorasse per una agenzia britannica segreta era affascinante ma a mano a mano che la storia proseguiva mi sono trovata ad annoiarmi e a sollevare gli occhi al cielo.
Avrò letto almeno quattro volte che poiché l'aggressione era avvenuta lontano dalle sponde di un paese e poiché la vittima era britannica l'agente Sullivan poteva indagare a nome del governo britannico.
Inoltre i personaggi avranno fatto polpacci da atleta per le innumerevoli volte in cui hanno fatto avanti e indietro, su e giù per la nave, percorsi raccontati con dovizia di particolari.
Cos'è mancato a questo volume? Diverse cose.
Innanzitutto ci sono troppi personaggi e non tutti collegati con la storia. È mancata la sintonia e la complicità tra Louisa e Guy che questa volta anziché vedere uniti come nei scorsi libri vediamo lontani e impegnati in ricerche private. La storia dell'agenzia segreta di spionaggio viene gestita male, poco sviluppata e abbastanza fuorviante.
Per non parlare del finale. Questa volta l'autrice non ha accompagnato il lettore alla scoperta dell'assassino. Ha buttato qua e là una serie di indizi e ha svelato tutto a una manciata di pagine dalla fine.
Sono davvero dispiaciuta ma questo libro non è stato assolutamente all'altezza dei precedenti.
I fatti storici sono stati inseriti ma non si sono fusi con la narrazione. È un peccato perché potenzialmente poteva essere davvero una lettura interessante. Purtroppo non è stato così.
Valutazione:
★★★/5
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