La felicità del lupo - Paolo Cognetti
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 152
Prezzo: 18,00 €
Trama:
«Silvia rise. E di cosa sa gennaio? Di cosa sapeva gennaio? Fumo di stufa. Prati secchi e gelati in attesa della neve. Il corpo nudo di una ragazza dopo una lunga solitudine. Sapeva di miracolo». Fausto si è rifugiato in montagna perché voleva scomparire, Silvia sta cercando qualcosa di sé per poi ripartire verso chissà dove. Lui ha quarant'anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre Fontana Fredda si prepara per l'inverno. Intorno a loro ci sono Babette e il suo ristorante, e poi un rifugio a più di tremila metri, Santorso che sa tutto della valle, distese di nevi e d'erba che allargano il respiro. Persino il lupo, che mancava da un secolo, sembra aver fatto ritorno. Anche lui in cerca della sua felicità. Arrivato alla fine di una lunga relazione, Fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino. A Fontana Fredda incontra Babette, anche lei fuggita da Milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia. Silvia è lì che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna è il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscirà a trovare il suo passo e se è pronta ad accordarlo a quello di Fausto. E poi c'è Santorso, che vede lungo e beve troppo, e scopre di essersi affezionato a quel forestiero dai modi spicci, capace di camminare in silenzio come un montanaro. Mentre cucina per i gattisti che d'inverno battono la pista e per i boscaioli che d'estate profumano il bosco impilando cataste di tronchi, Fausto ritrova il gusto per le cose e per la cura degli altri, assapora il desiderio del corpo e l'abbandono. Che esista o no, il luogo della felicità, lui sente di essere esattamente dove deve stare.
Recensione:
Si sente il profumo della montagna leggendo questo libro. Si sente l'odore della terra bagnata dalla pioggia, il suono della neve che si posa a terra, gli spifferi che prepotenti si fanno largo tra le imposte.
È una lettura coccola. Una lettura che porta via il tempo di una sera o di un weekend piovoso.
Qui non c'è un singolo protagonista, ci sono più personaggi che trovano spazio all'interno di questa breve storia.
Tutto comincia con Fausto, amante della montagna dove nel freddo trova il suo luogo sicuro e tra i boschi la sua identità. Dopo aver concluso una relazione che non aveva più niente da offrire si rifugia tra quelle cime che non l'hanno mai deluso. Li trova la pace e la quiete che in città non ha, la serenità e la voglia di riscattarsi e ricominciare la sua vita.
Poi c'è Silvia, una ragazza di 28 anni che non ha ben chiaro cosa vuole da se stessa e dalla vita.
Silvia e Fausto si incontrano a Fontana Fredda nel rifugio di Babette. Lui si riscopre cuoco e lei fa la cameriera. Sembrano a loro agio, al loro posto. Il loro cuore è meno inquieto.
L'inverno freddo passa veloce e loro si scoprono più intimi e vicini.
Si raccontano, anche vicende personali, e la sintonia tra loro c'è, è tangibile.
Poi arriva l'estate che lo separa. Lei va a lavorare su un rifugio ad alta quota, lui fa il cuoco per i tagliaboschi.
E una volta finita l'estate cosa succederà? Torneranno a casa o la montagna continuerà ad avere su di loro il fascino necessario per trattenerli?
È primo libro che leggo di Cognetti e devo dire che l'approccio non mi è dispiaciuto. Non avevo alcun tipo di aspettativa, mi sono lasciata guidare dalle pagine e dalle bellissime descrizioni che ho trovato. Io non sono un'amante della montagna ma questo libro un po' di voglia di camminare in mezzo al verde me l'ha fatta venire. Di sentire quei profumi che solo quei posti possono offrire.
Mi è piaciuto, ha avuto un potere rilassante. La sua scrittura è scorrevole, i capitoli non sono eccessivamente lunghi e tutti i personaggi citati trovano il loro spazio all'interno di questa breve narrazione. Il finale è aperto, lascia spazio a qualsiasi interpretazione e forse è proprio questo l'intento dell'autore: far scegliere al lettore il finale che vorrebbe.
Lo consiglio a chi ha voglia di godersi una semplice lettura fine a se stessa, senza pretese. Una coccola da gustare una domenica piovosa, sul divano con la copertina e perché no, con una tazza di tè fumante tra le mani.
Valutazione:
★★★/5
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