La luna e i falò - Cesare Pavese








Casa editrice: Einaudi
Pagine: 208
Prezzo: 7,75 €


Trama:

Pubblicato nell'aprile del 1950 e considerato dalla critica un capolavoro, La luna e i falò è l'ultimo romanzo di Cesare Pavese.
Il protagonista, Anguilla, all'indomani della Liberazione torna al suo paese nelle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell'amico Nuto, ripercorre i luoghi dell'infanzia e dell'adolescenza in un viaggio el tempo alla ricerca di antiche e sofferte radici.
Storia semplice e lirica insieme, costruita come un continuo andirivieni tra il piano del passato e quello del presente, La luna e i falò recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di liberazione e li lega a problematiche private, l'amicizia, la sensualità, la morte in un intreccio drammatico che conferma la totale inappartenenza dell'individuo rispetto al mondo e il suo triste destino di solitudine.

Recensione:



"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti."

Ho deciso di cominciare così a dire ciò che provato e pensato leggendo questo libro. Devo dire che all'inizio ho avuto non poca difficoltà ad entrare nelle atmosfere di questo libro, a prendere confidenza con la scrittura di Cesare Pavese. Più di una volta, alla fine di un capitolo, mi ero detta che sarebbe stato l'ultimo, che non ero in grado di comprenderlo e di gustarmelo. Fortunatamente non ho mollato. Dopo un inizio un po' turbolento ho scoperto una bella storia e, soprattutto, un grande autore. 
Questo libro parla di un uomo senza radici che dopo essere stato lontano dal paese - in America - decide di tornare per assaporare i sapori della terra, della vigna e della buona compagnia. Nuto, suo amico di infanzia, lo accoglie e gli racconta tutto ciò che è successo durante la guerra. Gli racconta di ciò che è rimasto uguale e di ciò che è cambiato completamente. Lo fa un po' alla volta. E' una scoperta lenta e cerca di essere il meno dolorosa possibile. Ogni tanto ci riesce, ogni tanto no.
E' un viaggio continuo nel tempo tra passato e presente e in questi flashback si scopre il passato del protagonista e certi eventi che lo hanno spinto a fare determinate cose e a plasmare l'uomo che sarebbe diventato in seguito.
Il suo è un racconto disincantato della realtà di paese che in fondo non è cambiato poi tanto dopo lo scoppio della guerra. Cesare Pavese descrive in modo minuzioso e senza mezzi termini la vita in quel del Belbo dove la gente vive per le cascine e per le vigne. Aspetta impazientemente i frutti della vendemmia e si gode le feste del paese. 
E poi c'è Nuto, probabilmente il personaggio più bello di questo romanzo. L'amico che tutti vorrebbero/dovrebbe avere. Sempre al suo posto, leale e sincero.


"E poi, a me  Nuto piaceva perché andavamo d'accordo e mi trattava come un amico. Aveva già allora quegli occhi forai, da gatto, e quando aveva detto una cosa finiva: « Se sbaglio, correggimi ». Fu così che cominciai a capire che non si parla solamente per parlare, per dire « ho fatto questo » «ho fatto quello » « ho mangiato e bevuto » , ma si parla per farsi un'idea,  per capire come va questo mondo."

L'amicizia di Anguilla e Nuto mi piace molto e questo passo la caratterizza perfettamente. Fino alla fine, mai fuori posto ma sempre l'uno accanto all'altro al di là del tempo e delle distanze.
La mia non vuole essere una recensione - non può esserlo - ma è una considerazione di ciò che ho vissuto attraverso queste pagine. Ho sentito il profumo della terra fresca nell'alba estiva, ho sentito il fermento delle persone pronte a raccogliere l'uva. Ho sentito l'ilarità di un paese in festa. Ho vissuto le tragedie familiari causate dalla morsa della disperazione.
Ho sentito tanto. Questo libro mi è piaciuto tantissimo nella sua semplice efficacia. Cesare Pavese non si perde in fronzoli, va dritto al punto e racconta ciò che vede e vive. In questo libro c'è qualcosa di autobiografico, è evidente, e forse proprio per questo motivo lo rende speciale.
Non mi fermerò qui con la scoperta di questo autore. Ho già in mente una scaletta di libri che seguiranno questo. Con il tempo mi farò una cultura più approfondita. 

Valutazione:

★★★★/5 


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