Il sogno dell macchina da cucine - Bianca Pitzorno



Casa editrice: Bompiani
Pagine: 229
Prezzo: 16,00 €

Trama:

C'è stato un tempo in cui non esistevano le boutique di prệt-à-porter e tantomeno le grandi catene di moda a basso prezzo, e ogni famiglia che ne avesse la possibilità faceva cucire abiti e biancheria da una sarta: a lei era spesso dedicata una stanza della casa, nella quale si prendevano misure, si imbastivano orli, si disegnavano modelli ma soprattutto - nel silenzio del cucito - si sussurravano segreti e speranze. A narrarci la storia di questo romanzo è proprio una sartina a giornata nata a fine Ottocento, una ragazza di umilissime origini che apprende da sola a leggere e ama le opere di Puccini ma più di tutto sogna di avere una macchina da cucire:  prodigiosa invenzione capace di garantire l'autonomia economica a chi la possiede, lucente simbolo di progresso e libertà.
Cucendo, la sartina ascolta le storie di chi la circonda e impara a conoscere donne molto diverse: la marchesina Ester, che va a cavallo e studia la meccanica e il greco antico; miss Lily Rose, giornalista americana che nel corsetto nasconde segreti; le sorelle Provera con i loro scandalosi tessuti parigini; donna Licinia Delsorbo, centenaria decisa a tutto pur di difendere la purezza del suo sangue; Assuntina, la bimba selvatica... Pur in questa società rigidamente divisa per classe e censo, anche per la sartina giungerà il momento di uscire dall'ombra e farsi strada nel mondo, con la sola forza dell'intelligenza e delle sue sapienti mani.
Bianca Pitzorno, creatrice di personaggi indimenticabili ed esperta cucitrice in prima persona, dà vita in queste pagine a una storia che ha il sapore dei feuilleton amati dalla sua protagonista, ma al tempo stesso è percorsa da uno sguardo modernissimo.
Narrare della sartina di allora significa parlare delle donne di oggi e dei grandi sogni che per tutte dovrebbero diventare diritti: alla libertà, al lavoro, alla felicità.

Recensione:

Bianca Pitzorno non mi è del tutto estranea. Conservo un bellissimo ricordo di "Speciale Violante" che avevo letto da piccola e che ho ricomprato non tantissimi anni fa perché avevo smarrito la mia copia di bambina.
Per questo motivo ho scelto questa lettura ad occhi chiusi, prendendola dallo scaffale della biblioteca. 
La storia non è altro che il racconto di una bambina che si trova orfana con l'unica compagnia di sua nonna, donna molto previdente, che le insegna subito il suo mestiere, ovvero quello di sarta. Glielo insegna sin da piccola, a discapito della scuola e della cultura, perché vuole che sua nipote sia indipendente e capace di badare a se stessa, di avere un suo reddito seppur misero. E fa bene perché dopo non troppi anni la ragazza si ritrova sola al mondo con la consapevolezza di poter contare solo sulle sue mani.
Non resta a lungo senza lavoro. In paese c'è sempre qualcuno che ha bisogno di lei ed è in questo frangente che veniamo a conoscenza di diversi personaggi che influenzeranno un po' il personaggio della sartina.
Cominciamo dalla "marchesina" Ester. All'inizio è solo ed esclusivamente un lavoro, poi a mano a mano che i giorni e le stagioni passano le due ragazze,  quasi coetanee, diventano amiche e questa amicizia ad un certo punto sarà fondamentale per la protagonista, per non finire nei guai in futuro.
Dopodiché alla sartina vengono aperte le porte di casa Provera solo dopo una promessa fatta di fronte a Dio e a pochi testimoni. Quell'avventura ( o forse è meglio definirla disavventura) credo sia tra le più simpatiche che ho trovato all'interno della lettura perché la sventura può colpire chiunque, soprattutto chi cerca di osare e di essere chi non può.
Il personaggio della giornalista americana è di gran lunga il mio preferito. Forse anacronistico per l'epoca ma grazie a Lily Rose la protagonista ha potuto respirare, anche se non comprendere, il significato di libertà e di appartenenza solo ed esclusivamente a sé stessi.
Poi appare il signorino Delsorbo..e la protagonista capisce di non essere solo ed esclusivamente una sartina..e che sotto quei metri di stoffa, al di là della macchina da cucire c'è un cuore di donna che batte...
Questo libro mi è piaciuto molto. La scrittura scorrevole e le storie raccontate mi hanno tenuto compagnia durante una delle settimane più calde di questa estate.
Quando riponevo il libro mi chiedevo cosa sarebbe successo alla sartina, chi avrebbe incontrato, quale lezione avrebbe imparato da chi aveva di fronte e se sarebbe riuscita ad uscire dalla sua condizione con le sue forze solamente.
Il finale mi ha convinto a metà. Ci sono rimasta male per le scelte dell'autrice, per la fine che ha fatto fare ad alcuni personaggi. Nonostante questo però vale la pena di leggerlo.
E' un libro semplice, senza pretese e allo stesso tempo oserei dire quasi avvincente in certi punti, sicuramente ironico e simpatico. Credo non gli manchi proprio niente. 

Valutazione:

★★★/5


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