Allontanarsi - Elisabeth Jane Howard





Casa editrice: Fazi Editore
Pagine: 669
Prezzo: 20,00 €

Trama:

E' il 1945 e la guerra è finita. Il momento tanto atteso e sognato dai Cazalet per anni è finalmente arrivato. Eppure l'eccitazione di fronte alla notizia che le armi sono state deposte è ormai sopita, e l'Inghilterra è ancora paralizzata nella morsa della privazione. Mentre l'impero si disgrega, a Home Place i Cazalet si apprestano a trascorrere quello che ha tutto il sapore di essere l'ultimo Natale insieme: il sapore malinconico del tempo che passa. I bambini sono ormai cresciuti, le ragazze si sono fatte donne, gli adulti cominciano a invecchiare.
La lunga convivenza forzata è finita e la libertà obbliga a prendere delle decisioni: dovrebbe essere un momento felice, ma la guerra ha lasciato una ferita profonda, e ricominciare non è facile. Il futuro è incerto e una patina triste ammanta le giornate. Per ognuno è giunto il momento di prendere la propria strada, e inevitabilmente ciò porterà i membri della famiglia ad allontanarsi l'uno dall'altro.
In questo riassetto difficile, gli amori faticano più di tutti: le coppie che erano state divise dalla guerra stanno lottando per rimettere insieme i pezzi, mentre per quelle che la guerra aveva tenuto insieme forse è ora di ammettere il proprio fallimento. Ma nelle ultime pagine comincia a soffiare un vento nuovo: ce ne accorgeremo nel finale a sorpresa, che riaccenderà la speranza.

Recensione:

-         POICHÉ È IL QUARTO VOLUME DI UNA SAGA IN QUESTA RECENSIONE CI SARANNO DIVERSI SPOILER –

Elizabeth Howard non si smentisce mai, nemmeno con il quarto volume di questa saga familiare che mi sta piacendo davvero tanto. La leggo un po’ alla volta centellinando i libri e le pagine perché non sono ancora pronta a dire addio a questa grande famiglia allargata: i Cazalet.
Il quarto libro è ambientato durante la fine della Seconda Guerra Mondiale. Questo conflitto ha provocato diverse scosse all'interno della famiglia.
Rupert, dato per disperso in Francia, torna a casa e l’accoglienza che si aspettava non è certo quella che gli viene riservata da Zoe, sua moglie, che sembra sotto shock. Per fortuna c’è Juliet, la figlia che hanno in comune e che non ha mai conosciuto il padre, a stemperare la situazione.
Edward capisce che deve prendere in mano la sua situazione sentimentale e che non vuole più mentire, non vuole più nascondersi anche a costo di mettersi contro tutti.
Hugh metabolizza un po' alla volta la morte di sua moglie
 avvenuta nel precedente libro. È uno dei miei personaggi preferiti perché è sempre rimasto coerente con se stesso e con i suoi principi. E tra queste pagine si vedrà una bella evoluzione, seppur lenta, della sua storia.
Ma più che la “vecchia generazione" è la nuova ad avermi incuriosito. Non abbiamo più a che fare con i bambini di Home Place, la casa di campagna, che cercavano di rendere tutto un gioco anche mentre fuori i bombardamenti non davano tregua, anche quando l’acqua calda scarseggiava o i razionamenti diminuivano le scorte di cibo.
C’è Louise, bloccata in un matrimonio che non la soddisfa, con un uomo che non ama realmente. Tutto frutto di una scelta avventata, fatta in gioventù e con la prospettiva di uscire dal nido familiare.
Nora, che più che una moglie è la badante di un uomo sofferente. Sembra quasi cieca di fronte alle richieste di suo marito. Cieca a tal punto da non vedere che la sua vita non è vita ma una continua ricerca di assoluzione facendo del bene per gli altri.
Per non parlare di Clary. All'inizio del libro vediamo l'evoluzione di questa ragazza sensibile e dal cuore grande sobillata – in modo preoccupante – dal suo datore di lavoro e da sua moglie. Un rapporto tossico il loro che finirà per rovinare quel che di bello contraddistingue la piccola Cazalet.
L'unica cugina che resta fedele a se stessa, sicura di sé e decisa ad andare per la sua strada è Polly. Sembra essersi buttata alle spalle la cotta dolorosa che aveva per Archie, un amico di famiglia.  È così assorbita dal suo lavoro che non ha tempo per pensare a nient’altro. Condivide un appartamento con sua cugina Clary a Londra e lavora sodo per renderlo bello e accogliente. Sfrutta le sue capacità di arredatrice d'interni (il suo lavoro) e riesce a fare dei miracoli rendendo la loro casa accogliente. Non sa che sarà proprio il suo impiego a portarla dritta di fronte al suo destino.
E infine  c’è Archie, in assoluto il mio personaggio preferito. È un amico di famiglia con un ruolo non definito. È un amico? Un parente? Sicuramente qualcuno che ha un grande peso nella famiglia Cazalet. Che ha ascoltato almeno una volta lo sfogo di un componente della famiglia, che ha dato consigli e che si è dimostrato un valido appoggio. Non tutti sanno, anzi nessuno, il segreto che si porta dentro da molto e la consapevolezza maturata nel tempo. All'inizio nemmeno lui si rende conto di cosa prova , lo capirà con il tempo …e il tempo gli darà ragione.
Se il libro precedente si era chiuso con un carico di dolore enorme, in questo troviamo il dolce sapore della scoperta e della consapevolezza. Nonostante la guerra sia finita i razionamenti restano tali e forse quasi più aspri. La situazione economica non è florida. Ciò che più pesa, però, sono i segni non tangibili che questo conflitto ha lasciato. I traumi, le cicatrici e il carico di dolore. È questo il fulcro di tutto il libro. Ciò che viene narrato in modo eccezionale è l'ineluttabilità del modificarsi dei rapporti umani.
Rupert e Zoe riusciranno a volersi bene come un tempo? Hugh riuscirà a rifarsi una vita? Edward si pentirà della sua scelta? E Louise rimarrà passivamente bloccata in un matrimonio che non le appartiene più?
Questi sono alcuni degli interrogativi che mi sono posta leggendo questo libro. Alcuni hanno avuto un risposta verso la fine..per gli altri vedremo cosa succederà nel quinto e ultimo capitolo di questa saga che rientra tra le più belle che abbia mai letto.


Valutazione:
★★★★/5




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