Le piccole libertà - Lorenza Gentile





Casa editrice: Feltrinelli
Pagine: 316
Prezzo: 17,00 €
Trama:
Oliva ha trent'anni, una passione segreta per gli snack orientali e l'abitudine di imitare Rossella O'Hara quando è certa di non essere vista.
Di lei gli altri sanno solo che ha un lavoro precario, abita con i genitori e sta per sposare Bernardo, il sogno di ogni madre. Nessuno immagina che soffra di insonnia e di tachicardia, e che a volte senta dentro un vuoto incolmabile. Fa parte della vita, le assicura la psicologa, e d'altronde la vita è come il mare: basta imparare a tenersi in equilibrio sulla tavola da surf. Ma ecco arrivare l'onda anomala che rischia di travolgerla.
Dopo anni di silenzio, la carismatica ed eccentrica zia Vivienne - che le ha trasmesso l'amore per il teatro e la pâtisserie - le invia un biglietto per Parigi, dove la aspetta per questioni urgenti. Oliva decide di partire senza immaginare che Vivienne non si presenterà all'appuntamento e che mettersi sulle sue tracce significherà essere accolta dalla sgangherata comunità bohémienne che fa base in una delle più famose librerie parigine, Shakespeare and Company. Unica regola: aiutare un po' tra gli scaffali e leggere un libro al giorno.
Mentre la zia continua a negarsi, Oliva capisce che può esserci un modo di stare al mondo molto diverso da quello a cui è abituata, più complicato ma anche più semplice, dove è possibile inseguire un sogno o un fenicottero, o bere vino sulla Senna con un clochard filosofo. Dose si abbraccia la vita invece di tenersene a distanza, anche quando fa male. E allora, continuare a cercare l'inafferrabile Vivienne o cedere al proprio senso del dovere e tornare a casa? E soprattutto: restare fedele a ciò che gli altri si aspettano da lei o a se stessa? Quando tante piccole libertà finiscono per farne una grande, rinunciarci diventa quasi impossibile.

Recensione:

Questo libro mi ha attratto per l'ambientazione e per la copertina molto carina. L'ho ordinato in biblioteca a scatola chiusa non soffermandomi eccessivamente sulla trama. Immaginando di lasciarmi cullare da una storia carina che avrebbe reso le ore di lettura piacevoli e scorrevoli. 
Inizialmente è stato così. I primi capitoli sono scivolati in un nulla, mi sono ritrovata a macinare pagine senza nemmeno rendermene conto. 
Dopo, all'ennesimo appuntamento mancato con la zia Vivienne ho cominciato un po' a sentire il peso della lettura.
Le avventure narrate avevano un che di rocambolesco, rapido. A volte mi sembrava di leggere tanti avvenimenti buttati qua e la senza un grande filo logico.
Credo di essere stata troppo critica nella lettura, non mi sono lasciata completamente andare alla "filosofia" di questa storia che aveva il semplice intento di intrattenere.
La protagonista e Oliva e più che vivere la vita come più desidera si lascia guidare da chi ha intorno. Prima dai suoi genitori e poi da Bernardo, uomo che crede di amare ma che in realtà la fa essere come lui la vorrebbe. 
Serve un pacco e un biglietto del treno per Parigi per farle cambiare prospettiva per farle vivere quella vita che ha sempre soffocato per timore di deludere gli altri. 
E' proprio in questa romantica e poetica città che Oliva riprende - letteralmente - a vivere. Fa cose impensabili, come ritardare la partenza per rientrare a Milano. Dorme su un materasso di fortuna dentro la libreria più famosa della capitale, la Shakespeare and Company. Fa amicizia con un gruppo di ragazzi che apparentemente non hanno nulla in comune ma che a conti fatti sono una vera e propria famiglia.
Oliva torna a respirare scrollandosi di dosso la polvere di tanti anni di vita non vissuta. Lo fa camminando per le strade di Parigi. Mangiando macarons, pain au chocolat e baguette. Lo fa attraversando gli innumerevoli ponti che ci sono non guardando in basso per paura di cadere ma a testa alta. Incontra persone che le aprono gli occhi e che le fanno vedere la vita in modo diverso. 






Alla fine troverà il suo equilibrio in questo nuovo mondo che, giorno dopo giorno, sembra appartenerle di più. Sembra fatto su misura per lei. E mentre lei vive questa nuova vita Vivienne perché continua a sfuggirle? Perché le chiede di vederla se poi non si fa trovare? Il mistero verrà svelato ad  una manciata di pagine alla fine del libro. Il finale non mi ha sorpreso del tutto, qualcosa avevo immaginato ma diciamo che vale la pena di arrivare fino in fondo per svelare la trama. 
Lorenza Gentile racconta di una Parigi diversa. Non racconta di Notre - Dame o della bellissima Reggia di Versailles. Non racconta delle meravigliose opere che si possono vedere al Louvre o al Museo d'Orsay. Racconta di una città diversa, con un'impronta reale. Racconta della Parigi che lei stessa ha vissuto e ho apprezzato tantissimo questo dettaglio perché mi ha riportato con la mente al mio primo viaggio in questa bellissima città fatto nel 2015. La racconta esattamente come la ricordo. E' stato come fare un salto nel tempo quando c'era spensieratezza e non c'era paura di stare in mezzo alla gente. Mi è piaciuto davvero tanto camminare sulla scia dei ricordi di una vacanza bellissima.
Questo libro è fatto per chi cerca una lettura piacevole e leggera. Per chi non vuole arrivare a scoprire il mistero ma per chi vuole sedersi e godersi il viaggio. Per chi vuole fare amicizia con dei ragazzi liberi - letteralmente - senza farsi impressionare dalla loro filosofia di vita.
Questo libro è fatto per chi ha voglia di tornare , o andare, a Parigi grazie al semplice - e meraviglioso - potere delle parole.

Valutazione:

★★/5

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