La tigre di Noto - Simona Lo Iacono





Casa editrice: Neri Pozza
Pagine: 171
Prezzo: 17,00 €
Trama:
Questo romanzo narra di Anna Maria Ciccone, una donna e una scienziata che visse in un'epoca che le fu ostile, un tempo di ostinati pregiudizi e barbarie solitarie. Nata a Noto ne 1891, partì dalla sua Sicilia e arrivò a Pisa poco prima che scoppiasse la Grande Guerra per studiare fisica: unica donna del suo corso. Insegnò alla Normale e seguì per un'intera vita le traiettorie e le intermittenze della luce, perché la spettrometria era l'oggetto dei suoi studi. Studi che ebbero una vasta risonanza persino nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare. Oggi diremmo che si impose in un mondo maschile. Ed è certamente vero. Oggi parleremmo della sua passione, della sua forza  del  suo coraggio nel riuscire a salvare, nel 1944, i testi ebraici della biblioteca dell'università di Pisa dai nazisti che volevano requisirli e poi distruggerli.
La sua figura non è riconducibile, tuttavia, soltanto alle sue pionieristiche ricerche o alle sue impavide azioni. Con uno sguardo che attraversa il suo tempo, Simona Lo Iacono ritrae la vita di una donna capace di affermare in ogni ambito dell'esistenza la forza della sua fragilità. Ne esce un romanzo che non si lascia definire, che ci costringe a convivere con una nostalgia tenace, il racconto di una geniale fisica e matematica che seppe mostrarsi al mondo con la compostezza e il pudore di chi, nel buio dell'universo, cerca di guadagnare sempre, con fede ostinata, un piccolo bagliore di conoscenza. Perché, parafrasando Goethe, è proprio quando le ombre sono più nere che riusciamo a scoprire il potere della luce.

Recensione:

In un mondo fatto di "politically correct" e di femminismo questo libro arriva al momento giusto. In queste pagine Simona Lo Iacono racconta di una donna che si è ribellata alle strette regole del suo paese di origine, Noto, e ha fatto molto di più della sua vita. I suoi genitori l'avevano cresciuta nell'ottica di combinarle un buon matrimonio dal quale sarebbero nati figli grandi e forti. Tutto ciò non è successo. Dopo essersi diplomata, una delle poche ragazze ad averlo fatto, decide di continuare a studiare. Riesce a prendere ben due lauree: matematica e fisica. Capisce sin da subito che per spiegare la luce e i suoi giochi deve possedere queste conoscenze. Per trasformare il linguaggio della natura in formule passa le sue notti con il naso all'insù, per comprendere ciò che ancora non era stato svelato.
Anna Maria ha deciso di inseguire i suoi sogni, quella luce che le ha permesso - molti anni dopo - di ricevere dei riconoscimenti. E' stata una donna in mezzo a tanti uomini. Una delle prime ad appoggiare le idee di Einstein, a seguire i suoi insegnamenti e a fare diversi esperimenti scientifici. Tutto ciò la porta in Germania, a Darmstadt, per una borsa di studio che segnerà la sua vita per sempre. Oltre al bagaglio culturale che caratterizzerà i successivi anni accademici è, per lei, importante la figura di Gerhard Herzberg professore universitario ebreo in una nazione guidata da Hitler. La loro amicizia, la loro complicità, sarà fondamentale per salvare la cultura.
Questo libro mi è piaciuto veramente tanto. 171 pagine che sono volate velocemente. Il tempo di fare amicizia con Anna Maria Ciccone, con Salvo, con Rosa e con Herzberg. Tutti personaggi diversi tra loro e che hanno lasciato nella protagonista qualcosa che caratterizzerà tutta la sua vita. Simona Lo Iacono non si perde in tante parole. Va dritta al punto. I capitoli sono abbastanza brevi ma ognuno di essi lascia qualcosa dentro. E' la sua impronta, è il suo modo di scrivere. Modo che mi è piaciuto tanto. 
Così come mi è piaciuta la sua scelta di portare alla luce la memoria di una grande donna che altrimenti sarebbe caduta nel dimenticatoio. Questa tigre di Noto che ha ottenuto tanto grazie alla sua intelligenza e passione. E' grazie al suo coraggio però che oggi possiamo avere delle testimonianze che altrimenti sarebbero scomparse negli anni bui del nazismo.
Ho sempre ammirato queste figure così determinate, così forti. Mi sono sempre chiesta se, vivendo in quel contesto storico, sarei mai riuscita ad ottenere ciò che ho ora grazie allo sforzo di molte donne prima di me. Avrei potuto studiare? Prendere una laurea? Avere qualcosa di mio soltanto? Qualcosa che ho ottenuto con i miei sforzi e con il mio cervello?
Non avrò mai una risposta a questa mia domanda. Ringrazio infintamente però chi ha avuto il coraggio e la forza di permettermi di essere chi sono ora. Anna Maria Ciccone è sicuramente una di queste.

Valutazione:

★★★★/5

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