Una famiglia italiana - Adriana Trigiani










Casa editrice: tre60
Pagine: 274
Prezzo: 16,80€
Trama:

Stati Uniti, 1925. Nata in una famiglia italiana emigrata nella cittadina di Roseto, in Pennsylvania, a quattordici anni Nella Castelluca sogna di diventare insegnante e di vedere un mondo diverso da quello della fattoria in cui vive. Ambiziosa e determinata riesce a convincere i suoi genitori a iscriverla alla Columbus High School.
Quando conosce Renato Lanzara, un ragazzo affascinante e amante dei libri, Nella s'innamora perdutamente. Tutto sembra andare per il meglio, ma una terribile notizia scuote la famiglia Castelluca: a causa di un'esplosione nella miniera in cui lavora, il padre della ragazza rimane gravemente ferito. Alla fine dell'estate, Nella lo sa, non potrà più tornare a scuola: alla fattoria hanno bisogno di lei.
Oltre ad aiutare in casa,  Nella inizia a lavorare in una lavanderia come stiratrice. Tra gli operai c'è un ragazzo della sua età, Franco Zollerano, che la corteggia dolcemente. Renato, il grande amore di Nella, è ormai lontano, e forse sposare Franco è la cosa giusta...Insieme potranno avere una famiglia e, se il destino lo vorrà, anche coronare il sogno di aprire una manifattura di vestiti. Perché Nella e Franco, che hanno umili origini, una vita migliore è dietro l'angolo: è importante non dimenticare mai i propri valori.

Recensione:

"Credi davvero nel potere dei libri, eh?"
"Qualsiasi emozione tu provi, qualsiasi dubbio tu abbia, qualsiasi cosa tu voglia sapere, da qualche parte esiste un libro che contiene la risposta. Devi solo cercarlo." 


Quando ho preso in mano questo libro ero certa che mi sarebbe piaciuto. Ho conosciuto Adriana Trigiani con il libro "La sposa italiana" e poi con "Lucia, Lucia!" e mi sono innamorata della sua scrittura fluente e concreta ma, soprattutto, delle ambientazioni dei suoi romanzi.
Nei suoi libri racconta di famiglie che hanno lasciato la loro terra natia, l'Italia, per cercare fortuna in America.
Questa volta si raccontano le vicende della famiglia Castellucca composta da cinque figlie che vivono con i loro genitori in una fattoria situata nei pressi della città di Roseto, in Pennsylvania.
Non ci sono grandi prospettive di cambiamento per le ragazze e, nonostante questo, Nella cerca di rincorrere il suo sogno di diventare insegnante. Costi quel che costi, anche percorrere cinque chilometri a piedi ogni giorno per raggiungere la scuola.
Per un po' ci crede Nella e tutto sembra andare nel verso giusto fino a quando un incidente priva il padre della gamba e, quindi, deve abbandonare i suoi sogni per aiutare la sua famiglia. Lascia gli studi con la prospettiva di riprenderli in seguito ma la verità è che non lo farà più.
La vita è "crudele" con Nella. La priva della sua istruzione e ad un certo punto la priva anche di Renato che sparisce misteriosamente e nessuno sa più niente di lui.
Devo dire che il personaggio che meno mi è piaciuto per diverse sfaccettature è proprio quello di Nella, la protagonista. Nella narrazione appare un po' troppo sicura di se stessa, quasi noiosa. Durante la lettura però certi lati del suo carattere vengono ad essere limati. Ha nuove consapevolezze, capisce l'importanza di ciò che ha avuto nella vita e di ciò che ha perso. Alla fine un po' si redime, diventa più umana e comprensiva. 
Anche il personaggio di Renato mi ha dato parecchio filo da torcere. Sin dalla sua prima apparizione ero certa avrebbe portato un sacco di guai. Non mi ero sbagliata del tutto ma ad un certo punto tutto torna, tutto si spiega e anche certi suoi comportamenti hanno una risposta.
Per il resto il libro mi è piaciuto veramente tanto. Ha una sfumatura italiana in una vita americana. Come negli altri suoi libri Adriana Trigiani è riuscita a narrare un ampio pezzo di storia attraverso gli occhi dei suoi personaggi. Gente comune che cerca di fare ciò che può per avere una vita dignitosa. Tutti grandi lavoratori, tutti pronti a fare sacrifici pur di portare il pane a casa e di accontentarsi di ciò che la vita gli mette davanti.
Una saga familiare racchiusa in 274 pagine che raccontano di vita vera. Di raccolti da fare, di mucche da mungere e uova da raccogliere. E' proprio questo il segreto del successo dei suoi romanzi: la semplicità.
Come in ogni libro che si rispetti non mancano le tragedie e i colpi di scena. Credo sia proprio questo mix di vita quotidiana scossa qua e là dalla volontà del destino a rendere ogni pagina così piacevole.
Ormai Adriana Trigiani per me è un porto sicuro dove attraccare quando sono in difficoltà. Quando prendo in mano un suo libro so che non mi annoierò, che mi affezionerò a tutti i personaggi (o quasi!) e che mi dispiacerà abbandonare i profumi della quotidianità raccontata.
Così è stato con la famiglia Castellucca così grande, forse un po' rumorosa ma affiatata, unita e legata dalle umili origini italiane.
La cosa che più mi piace è che anche in questo libro, come nei due precedenti, l'autrice si è ispirata a storie di vita vissuta poiché la sua famiglia è di origini italiane. Credo sia proprio questo ciò che sta alla base di tutto e che rende ogni cosa più speciale.

Valutazione:  ★★★★/5


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